Bonus 80 euro 2022, quando e come deve avvenire la restituzione
La restituzione del bonus 80 euro è un caso molto concreto con cui molti lavoratori potrebbero avere a che fare ne 2022. Perché se anche per il 2022 l'erogazione in busta paga è stata automatica, alcuni casi di incompatibilità non possono essere rivelati per assenza di informazioni da parte del sostituto di imposta (datore di lavoro) che eroga la somma oppure per sforamento dei limiti previsti dagli scaglioni di reddito nel corso dell'anno. Ma come dimostrano le tante rimostranze degli ultimi anni, sono anche tante altre le situazioni per cui ci si trova costretti a restituire il bonus Renzi 80 euro. E poi, come deve avvenire la restituzione?
I casi più comuni di restituzione del bonus di 80 euro riguardano il mancato rispetto dei limiti minimo e massimo di reddito annuale. Il bonus spetta a tutti i lavoratori pubblici e privati con un reddito annuo presunto compreso tra gli 8.174 e i 26.600 euro lordi. In realtà per i redditi compresi tra 24.600 e 26.600 euro il bonus non è di 80 euro netti al mese ma è riproporzionato fino ad azzerarsi al raggiungimento della soglia massima. Ebbene, sono chiamati a restituire quanto percepito coloro che hanno incassato un reddito inferiore alla no tax area e i lavoratori che hanno percepito un reddito superiore al limite previsto dalla norme in vigore per il 2022 che sono le stesse del 2022.
Il bonus non spetta infatti ai lavoratori pubblici e privati con un reddito inferiore agli 8.174 euro o superiore ai 26.600 euro. Gli 80 euro sono erogati in busta paga e consente al datore di lavoro di trattenere dai versamenti dovuti allo Stato la quota Irpef pari appunto a 80 euro, che quindi verrà percepita in maniera diretta al lavoratore. Il bonus non viene riproporzionato in caso di contratto part time sia orizzontale sua verticale e di conseguenza la cifra che spetta al lavoratore part time è la stessa di quella percepita da chi ha un contratto a tempo pieno. Chi è stato assunto in corso d'anno ha comunque diritto al bonus ma non in misura intera perché il bonus è rapportato ai giorni lavorativi.
Il problema si pone per coloro che hanno commesso errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi modello 730 precompilato perché possono essere pagati a caro prezzo fino alla restituzione del bonus se i parametri di reddito non sono stati effettivamente rispettati. Ma se il lavoratore non deve fare nulla per percepire il bonus perché non c'è alcuna domanda da compilare e gli 80 euro sono accreditati direttamente in busta paga, può fare molto per evitare di dover restituire tutto o in parte la somma con la dichiarazione dei redditi dell'anno successivo. Il lavoratore è infatti chiamato a informare i datori di lavoro se ha più rapporto di lavori in contemporanea perché il bonus può essere percepito da un solo sostituto di imposta.
Non solo, ma anche il lavoratore che ha ulteriori fonti di reddito rispetto a quelli da lavoro deve informare il sostituto di imposta per verificare la sussistenza dei requisiti per la percezione del bonus.