Al via dal prossimo mese di settembre nuovi controlli per scovare i furbetti del bonus cultura: 18enni e docenti nel mirino
Bonus cultura 18enni e bonus carta docenti di 500 euro nel mirino dei controlli dell’Agenzia delle Entrate. Quali sono i motivi dei nuovi controlli del Fisco? E quali sono le regole ufficiali per avere e spendere il bonus cultura 18enni e i 500 euro del bonus docenti?
Il bonus cultura prevede l’erogazione da parte del Ministero dell’Istruzione di 500 euro a docente, che vengono caricati su una apposita app, da spendere per la ‘cultura’, vale a dire per l’acquisto di riviste, libri, biglietti per ingressi nei musei o altri eventi culturali, per biglietti di teatro e cinema, per iscrizioni a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Per usufruire del bonus da 500 euro ogni insegnante in possesso di SPID può consultare la composizione del proprio borsellino elettronico attraverso la funzione di ‘storico portafoglio’. Stesse regole valgono per 18app: anche in questo caso è prevista l’erogazione di bonus di 500 euro per i 18enni da spendere sempre in cultura e formazione presso esercenti accreditati.
Il beneficiario del bonus si identifica tramite SPID, e lo si può fare anche tramite web application quindi anche da smartphone, crea il proprio portafoglio virtuale con buoni sconto (QRCode e codice alfanumerico) da usare presso gli esercenti convenzionati, che possono essere sia esercenti fisici sia esercenti online.
Tocca all’esercente, chiunque esso sia, verificare che il coupon sia valido, effettuare lo sconto per chi compra e poi emettere fattura verso lo Stato per recuperare l’importo scontato. Per validare un coupon, l’esercente può collegarsi via API al sistema di backend, effettuando una integrazione con il proprio sistema di cassa o usare una semplice web form.
Sin da suo debutto, il bonus cultura, soprattutto ai 18enni, ha fatto parecchio discutere, creando non poche polemiche a causa dell’uso improprio che spesso si è fatto e si fa dei soldi destinati, come detto, alla cultura e alla formazione. Ci sono stati tantissimi casi di giovani che con i 500 euro del cosiddetto bonus cultura hanno comprato console per videogiochi o hanno sostenuto spese improprie e senza problemi da parte degli esercenti che pur di ricavare i loro soldi hanno assecondato e assecondano ancora i ‘giochetti’ dei più piccoli.
Ma le cose sono andate così in molti casi anche per i docenti stessi. Per evitare, dunque, che i 500 euro del bonus cultura vengano ancora usati in maniera impropria, a partire dal prossimo mese di settembre partiranno nuovi controlli effettuati da Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Ministero per i Beni culturali.
I nuovi controlli, a sorpresa e a campione, interesseranno sia i beneficiari del bonus, sia 18enni che docenti, sia gli esercenti. Si tratta di una novità, potremmo dire, quasi dovuta, considerando che dopo alcuni controlli della Guardia di Finanza, in meno di un anno, il nucleo speciale della spesa pubblica e repressione frodi comunitarie ha scoperto 700 soggetti, denunciati, e un utilizzo irregolare pari a 1,6 milioni di euro da parte degli studenti del bonus 18App.