Sarebbero centinaia di migliaia le persone che nei prossimi mesi potrebbero essere costrette a rimborsare quanto acquistato con la carta acquisti. Ecco i motivi
Perchè e quando centinaia di migliaia di utenti dovranno restituire i soldi della carta acquisti nei prossimi mesi? Con il suo debutto recente, la nuova carta di acquisti 2023 ha avviato un intenso dibattito, affrontando questioni relative ai beneficiari, esclusioni e possibili spese. Ora sembra che centinaia di migliaia di utenti potrebbero dover rimborsare quanto speso a causa di una serie di errori.
Tuttavia, stando a quanto riportano le ultime notizie, Poste Italiane sta distribuendo le card Dedicata a te 2023 anche a precettori di reddito di cittadinanza, che in realtà non potrebbero riceverla, considerando che sono esclusi dal beneficio tutti coloro che percepiscono già forme di sostegno al reddito o di aiuto. Dunque, coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza non hanno diritto ad avere la nuova carta acquisti 2023 di 382,50 euro che invece stanno avendo e tra qualche mese saranno certamente chiamati dall’Agenzia delle Entrate restituire i soldi indebitamente avuti.
In particolare, quando l’Inps inizierà a fare i controlli, verso i prossimi mesi di settembre-ottobre, chiederà la somma di quanto ricevuto e questo rimborso per centinaia di migliaia di famiglie italiane potrebbe avere un importante impatto sui bilanci familiari.
Se, dunque, si percepisce il reddito di cittadinanza ma si viene contattati per ricevere la carta acquisti 2023 Dedicata a te, il consiglio è quello, pur ritirandola, di non attivarla, perché certamente se si attiva e si spendono i soldi in essa contenuti, prima o poi bisognerà restituirli.
Se alcuni cittadini rischiano di dover restituire i soldi della carta acquisti 2023 ricevuta, altri sono proprio esclusi dalla misura perché non a tutti spetta la nuova carta Dedicata a te.
Secondo quanto approvato, non possono ricevere la nuova carta acquisti 2023 coloro che percepiscono già alcuni specifici benefici, e non solo il reddito di cittadinanza, ma anche: