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Come cambia la procedura di pignoramento di soldi, case e altri beni con nuova riforma del Fisco: tempi di veloci di riscossione debiti ed esecuzione
La riforma del fisco di marzo si prepara a cambiare il sistema fiscale di riscossione che sarà più veloce. Secondo quanto annunciato, si dovrebbero ridurre i tempi di pagamento di cartelle e iscrizioni a ruolo e velocizzare i tempi per procedere a ipoteche e pignoramenti, soprattutto sui conti correnti dei contribuenti. Vediamo allora cosa cambia per cartelle esattoriali e pignoramenti soldi, case e beni più veloci e severi riforma fisco.
L’intenzione del governo per ridurre i tempi di pagamento per i debitori è quella di procedere direttamente alla notifica di accertamenti direttamente esecutivi da parte della pubblica amministrazione, come per esempio Agenzia Entrate, Inps, Inail, ecc, da parte dell’ente titolare del credito che varranno come le vecchie cartelle.
Sarà, però, cancellato il passaggio sia di accertamento e avviso di pagamento da parte dell’ente titolare del credito e sia di formazione del ruolo e consegna all’Agente per la riscossione, passaggi durante i quali i debitori invece di procedere alla regolarizzazione del debito o cercano cavilli per evitare il pagamento o attendono la prescrizione la prescrizione del debito, sempre che nel frattempo non intervenga ulteriore sollecito di pagamento.
Si tratta, dunque, di istituire l’accertamento esecutivo prima del pignoramento al posto dell’invio della cartella esattoriale per arrivare in tempi più brevi direttamente all’incasso eliminando il ruolo delle cartelle. Inoltre, per velocizzare l’azione di recupero dei debiti si allungano i termini di prescrizione e si punta aumentare la collaborazione con gli intermediari finanziari per semplificare e automatizzare le procedure di pignoramento.
Per incentivare e sostenere ai pagamenti dei debiti per saldare posizioni debitori, la nuova riforma fiscale prevede anche un allungamento dei pagamenti fino a 10 anni in 120 rate. E tra le altre misure previste in tema di pagamenti fiscali, ci sono anche le nuove regole sull’accertamento, controlli più capillari e rafforzati e depenalizzazione delle sanzioni per chi non riesce a pagare le tasse a causa di condizioni economiche critiche (e dimostrabili) o per chi salda il proprio debito, anche a rate, accordandosi con il Fisco prima di ricevere eventuali accertamenti.
Alla luce delle nuove procedure più rapide al vaglio del governo per incassare i soldi dovuti dai debitori, le cartelle esattoriali scompariranno ma non nel vero e proprio senso della parola, cioè non si riceveranno più cartelle esattoriali di pagamento.
Considerando che si restringono i tempi per avviare effettivamente i pignoramenti di case, soldi o altri beni, il che significa rischiare se si hanno case o altri immobili, soldi o altri beni di valore, per invii di notifiche di accertamenti direttamente esecutivi, è chiaro che i contribuenti in debito con il Fisco piuttosto che rischiare il pignoramento potrebbero pagare in tempi più stretti quanto dovuto senza dover arrivare a ricevere la cartella esattoriale che si trasformerà, a sua volta, già in accertamento esecutivo.
Dunque, con la riforma del fisco potrebbero essere cancellate iscrizione al ruolo e cartelle esattoriali permettendo ai debitori di saldare il proprio debito a rate anche fino a 10 anni. Contemporaneamente, l’agente pubblico della riscossione avrà maggiori poteri, con possibilità di ricorrere in automatico al pignoramento presso terzi, cioè di pignorare le somme del contribuente direttamente sul suo conto corrente.