Cartelle esattoriali, una vera e propria riforma al via a 360 gradi con modifiche e conseguenze davvero importanti

di Marianna Quatraro pubblicato il
Cartelle esattoriali, una vera e propria

Cambiano tempi e regole di emissioni e pagamenti delle cartelle esattoriali: ecco cosa prevede la nuova riforma fiscale e misure al via

Cosa cambia per le cartelle esattoriali con le modifiche della nuova riforma fiscale? L’approvazione della riforma fiscale di quest’estate cambia le carte in tavole per tempi di emissione, invio e pagamenti delle cartelle esattoriali che i debitori ricevono. Vediamo come.

  • Quali sono le novità al via per le cartelle esattoriali e conseguenze
  • Cambiano reateizzazioni per pagamenti cartelle e controlli su conti correnti 
  • Contraddittorio obbligatorio preventivo prima di accertamento e cartella esattoriale

Quali sono le novità al via per le cartelle esattoriali e conseguenze

La nuova riforma fiscale prevede, innanzitutto, un progressivo accorpamento dell’Agenzia Entrate-Riscossione nell’Agenzia delle Entrate e si tratta di una novità che punta ad eliminare le emissioni delle cartelle esattoriali. 

Se, infatti, finora l’Agenzia delle Entrate emetteva accertamenti immediatamente esecutivi senza necessità di successiva notifica della cartella esattoriale a meno che non si trattasse di comunicazioni informali della presa in carico della riscossione in materia di Irpef, Ires, Iva e Irap, la nuova riforma fiscale estende la procedura anche alle imposte indirette sui trasferimenti, come imposta di registro, imposta su successioni e donazioni, tributi ipocatastali, con la conseguenza di una progressiva scomparsa della cartella esattoriale, per cui il vero titolo esecutivo sarà l’accertamento fiscale notificato dall’Agenzia delle Entrate.

E cambiano anche i tempi di validità della cartella esattoria: ora ha validità di un anno e solo trascorso questo periodo si può procedere alla riscossione dopo, però, la notifica della intimazione di pagamento, mentre la riforma punta ad allungare la validità di un anno della cartella in modo cancellando ulteriori notifiche, per cui si procederà direttamente alla riscossione senza ulteriore un’intimazione di pagamento dopo la cartella esattoria.

Cambiano reateizzazioni per pagamenti cartelle e controlli su conti correnti 

La nuova riforma del fisco allunga i piani di rateizzazione delle cartelle esattoriali per cui è possibile d’ora in poi pagare fino a 120 rate mensili (dalle attuali 72) e senza necessità da parte dei debitori di dimostrare la condizione di difficoltà economica in cui eventualmente si trovano. 

Prevista anche la cosiddetta maxi rateazione fino a dieci anni ma possibile solo in presenza di stringenti requisiti che guardano il valore dell’Isee per le persone fisiche e l’indice di liquidità per le imprese.

E cambiano anche controlli e pignoramenti sui conti correnti per pagamenti delle cartelle: con la nuova riforma fiscale si punta, infatti, a potenziare i controlli sui conti correnti dei singoli contribuenti possibili soggetti a pignoramenti per capire se il conto è in positivo e si possono effettivamente avviare eventuali procedimenti di riscossione senza rischiare di trovarsi dinanzi ad un conto senza liquidità.

La novità sui conti correnti della nuova delega fiscale ha l’obiettivo di potenziare la riscossione coattiva dell’agente della riscossione tramite razionalizzazione e automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari.

Contraddittorio obbligatorio preventivo prima di accertamento e cartella esattoriale

Altra novità prevista dalla riforma fiscale è il contraddittorio obbligatorio preventivo, passaggio che permette al contribuente, prima di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, di difendersi e deve essere attuato dalle stesse Entrate.

Con il contraddittorio preventivo obbligatorio, il contribuente deve essere convocato presso gli uffici dell’Agenzia per spiegare le proprie motivazioni difensive e fornire spiegazioni su eventuali situazioni fiscali oggetto di accertamenti.

Il principio di contraddittorio obbligatorio deve essere, dunque, applicato prima dell’emissione di un avviso di accertamento dall'Agenzia delle Entrate e in riferimento a tutti gli accertamenti fiscali, indipendentemente dalla tipologia di imposta o dall’ente territoriale coinvolto.

Per effetto del contraddittorio obbligatorio l’Agenzia delle Entrate non può emettere avvisi di accertamento fiscale senza prima convocare il contribuente per ricevere specifiche spiegazioni e si tratta di una novità che avvantaggia certamente i contribuenti.