Come consultare multe online e come e quando procedere al pagamento: cosa accade se si paga in ritardo o non si paga
Quando si è destinatari di una multa che non viene immediatamente consegnata all’automobilista, si riceve una notifica a casa con la raccomandata della multa da pagare. In tal caso si riceve la classica raccomandata verde degli atti giudiziari e si deve procedere al pagamento della somma prevista in base all’infrazione commessa entro un determinato periodo di tempo. E’ possibile vedere se è stata presa una multa direttamente online?
Sapere se abbiamo preso una multa in anticipo, cioè prima che ci venga recapitata relativa notifica, sembra piuttosto difficile. Non esiste, infatti, la possibilità di consultare online siti Internet che ci dicano se riceveremo o meno una multa, né è possibile saperlo consultando siti di Polizia o vigili o rivolgendoci direttamente alle autorità, che non possono fornire questo genere di informazioni. L’unica cosa da fare è aspettare l’arrivo (o meno) dell’eventuale notifica. Sui siti dei diversi entri si possono consultare online solo informazioni su multe già ricevute e in tal caso basta accedere ai relativi siti, entrare nella sezione Multe e seguire le procedure indicate.
Tuttavia, unna volta ricevuta una multa, se si legge con attenzione il verbale, si potrebbe trovare l’indicazione per vedere online il fotogramma dell’infrazione direttamente sul sito dell’organo accertatore, anche se, è bene precisarlo, non tutti gli enti garantiscono l’accesso a questo genere di servizio.
Se il verbale riporta tale indicazione, si può accedere al sito dell’ente che ha fatto la multa, seguire le istruzioni riportate, inserire il numero del verbale, cioè la serie di numeri che segue la scritta ‘verbale n.’; la serie del verbale, che può essere ‘R’ nel caso di passaggio con semaforo rosso, ‘V’ ne caso di superamento del limite di velocità, ‘T’ nel caso di passaggio non autorizzato in zona Ztl; numero di protocollo del verbale; e targa dell’auto.
Una volta compilati tutti i campi compaiono gli estremi del verbale, la targa del veicolo, luogo, data e orario in cui è stata rilevata l’infrazione e i video dell’infrazione e varie versioni delle fotografie scattate dall’autovelox o dalle telecamere dei semafori, come inquadratura completa della vettura, primo piano della targa e panoramica della strada. E’ questa l’unica informazione che si può vedere direttamente online.
Quando si riceve una multa, o notificata direttamente o ricevuta a casa, l’automobilista può pagare meno se salda quanto dovuto entro 5 giorni dalla comunicazione, pagando in forma ridotta del 30%, altrimenti ha 60 giorni di tempo per pagare a prezzo pieno.
Si può pagare anche una volta trascorsi i 60 giorni versando l’importo dovuto senza alcuna maggiorazione se il pagamento avviene solo qualche giorno dopo il 60esimo del termine di pagamento. Nel caso in cui la multa sia già stata pagata o per altri motivi, l’automobilista può presentare ricorso al Giudice di pace entro 30 giorni o al Prefetto entro 60 giorni.
Se nonostante notifica delle multa ricevuta e 60 trascorsi per la regolarizzazione del pagamento, l’automobilisti continua a non pagare quanto dovuto, l’ente titolare del credito delega al recupero del credito l’Agenzia delle Entrate Riscossione che notifica nuovamente all’automobilista l’importo della multa, con una maggiorazione semestrale del 10%, oltre alle spese della cartella e del suo invio.
Se nonostante questo ulteriori invito al pagamento si continua ancora a non pagare è possibile che si verifichino due casi: il primo prevede che l’ente titolare del credito possa procedere al fermo auto vietandone la circolazione su strada e in tal caso il fermo deve essere comunicato con un preavviso di 30 giorni.
Durante questi 30 giorni, l’automobilista che ha ricevuto la multa può pagare la multa e tornare a circolare regolarmente, chiedere la rateizzazione della domma o presentare eventuale documentazione che dimostri che il veicolo è fondamentale per svolgere il proprio lavoro.
Il secondo caso prevede che l’ente titolare del credito possa procedere anche al pignoramento fino al raggiungimento della somma dovuta e solitamente avviene con il prelievo forzato di un quinto dell’importo totale di stipendio o pensione.