Sono le multe per autovelox, quelle inviate agli automobilisti che hanno infranto i limiti di velocità, a essere sfruttate dalla amministrazioni comunali.
Se c'è un aspetto centrale di cui tenere conto quando si riceve una multa auto è quello dei tempi di notifica. Perché se la contestazione non viene recapitata nei limiti fissati dalla legge, ecco che cade inesorabilmente in prescrizione: l'amministrazione non può pretendere alcunché e l'automobilista che ha commesso l'infrazione non è chiamato ad aprire il portafogli. Ci sono però due aspetti al centro dell'attenzione in questo 2019.
Innanzitutto i tempi di notifica variano in base alla violazione del Codice della strada commessa. In seconda battuta, sentenze alla mano, alcune amministrazioni comunali modificano i termini per la notifica così da poter mantenere il diritto di chiedere il versamento dell'importo richiesto all'automobilista indisciplinato.
Sono in particolare le multe per autovelox, quelle inviate agli automobilisti che hanno infranto i limiti di velocità, a essere sfruttate dalla amministrazioni comunali che si muovono in ritardo per contestare l'infrazione. Stando alle regole 2019 in vigore, devono essere inviate ai cittadini entro 90 giorni. Ma il punto è proprio questo: quando inizia il conteggio dei 90 giorni?
A norma di legge scatta dalla constatazione dell'illecito, ma per i Comuni furbetti le cose sarebbero diverse: dalla data di presa visione della fotografia che inchioda l'automobilista. Ed è chiaro che gli enti locali possono "giocare" a piacimento con questa variabile e indicare una data arbitraria per assicurarsi il tempo necessario per il rispetto dei tempi di notifica.
Ma è proprio il Codice della strada a non lasciare spazio a dubbi di interpretazione: i 90 giorni vanno conteggiati dalla data in cui l'automobilistica ha commesso l'infrazione. A meno che - ma non si tratta di questo caso - siano richiesti controlli approfonditi per l'individuazione del trasgressore.
Eppure una recente sentenza della Corte di Cassazione sembra strizzare l'occhio alle amministrazioni comunali perché il termine di 90 giorni per la notifica della violazione, a meno che la contestazione non sia stata immediata, decorre secondo i giudici dal compimento dell'attività di verifica di tutti gli elementi dell’illecito, dovendosi considerare anche il tempo necessario all'amministrazione per valutare e ponderare gli elementi acquisiti.
Ricordando che il verbale di contestazione della multa auto deve contenerne la descrizione della violazione con l'indicazione di data, ora e località, della norma violata e sommaria descrizione del fatto, del tipo di veicolo e del numero di targa, della residenza e degli estremi della patente del trasgressore, se identificato, delle modalità di pagamento e della modalità di presentazione del ricorso, l'automobilista può opporsi al prefetto dove è avvenuta l'infrazione (entro 60 giorni) o al giudice di pace competente (entro 30 giorni).
In ogni caso, il trasgressore può pagare la sanzione entro 60 giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione del verbale l'importo riportato pari al minimo fissato dalle singole norme.