Cartelle Agenzia entrate, quando sono nulle
Da una parte ci sono i cosiddetti vizi di forma, legati ai tempi di invio della cartella, ad esempio Dall'altra ci sono i vizi di sostanza della cartella.
Sono due i grandi motivi che portano all'annullamento delle cartelle esattoriale 2019 dell'Agenzia delle entrate. Nonostante il fisco abbiamo allargato la sua sfera di azione ovvero possa effettuare controlli con maggiore facilità e più in profondità, il mancato rispetto di alcuni principi di base porta a rendere nulla l'attività che si riassume nella cartella esattoriale. Da una parte ci sono i cosiddetti vizi di forma, legati ai tempi di invio della cartella, ad esempio. Dall'altra ci sono i vizi di sostanza, come la mancanza di motivazione della cartella.
E si tratta di una materia in continuo aggiornamento, anche in questo 2019, per via delle continue pronunce dei giudici sulla base dei tanti ricorsi vittoriosi dei contribuenti (e viceversa) contro l'azione del fisco.
Potrebbe allora sorprendere l'esistenza di tantissimi motivi che portano a rendere nulle le cartelle dell'Agenzia delle entrate in questo 2019. Ci sono in prima battuta i cosiddetti vizi di forma perché una cartella esattoriale deve essere compilata in un modo ben preciso, inviata seconda una tempistiche rigorosa o con metodi codificati. Basta che anche un dettaglio di questi elementi venga a cadere ed ecco che il contribuente può fare valere le proprie ragioni davanti a un giudici con possibilità di successo.
Tra i più classici vizi di forma c'è l'assenza di alcuni dati fondamentali, come l'anno di imposta a cui il tributo o la sanzione si riferisce, la data in cui il ruolo è diventato esecutivo o il codice fiscale del contribuente. Un altro dettaglio a cui prestare attenzione è il formato del file della cartella esattoriale nel caso di notifica con posta elettronica certificata. Stando alle regole 2019 in vigore è infatti bandito l'allegato in pdf e il solo formato ammesso p7m perché contiene la firma digitale dell'autore.
Altri dati fondamentali che non possono mancare, pena la nullità della cartella, sono l'indicazione di modalità, termine e tribunale presso cui fare ricorso, l'organo o l'autorità amministrativa presso cui eventualmente promuovere il riesame dell'atto, l'ufficio presso cui ottenere informazioni sull'atto notificato. Ed è quindi obbligatoria l'indicazione dei criteri di calcolo degli interessi.
Accanto ai vizi di forma che rendono nulle le cartelle esattoriali ci sono quelli sostanziali. Anche in questo caso c'è un esempio più ricorrente ed è il difetto di motivazione della cartella esattoriale ovvero l'assenza dei motivi della pretesa.
Stessa cosa per la prescrizione del debito richiesto ovvero 3 anni per il bollo auto. 5 anni per i contributi Inps e Inail, 5 anni per le sanzioni amministrative e le contravvenzioni stradali, 5 anni per i tributi dovuti agli enti locali, 10 anni per tutti i tributi dovuti allo Stato come Irpef, Iva, Irap, Ires, imposta di registro, di bollo, catastale, ipotecaria, canone Rai, contributi alla camera di commercio. Altri vizi sostanziali sono la notifica a soggetto non legittimato, gli errori di calcolo, la sospensione del titolo e l'estinzione del pagamento.