Rumori in condominio che danno fastidio, molesti. Cosa si può fare. Leggi e regole attuali

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa fare nei casi di rumori molesti e fastidiosi nel proprio condominio: cosa prevede la legge in merito e sanzioni possibili

Vivere in un condominio può essere molto vantaggioso perché si possono conoscere persone assolutamente premurose che diventano ottimi vicini affidabili e su cui poter contare ma anche svantaggioso. Esistono, infatti, molti più problemi nei condomini che in qualsiasi altro luogo. I motivi? Il poco rispetto delle regole previste che spesso portano i condomini a non rispettare le leggi e a dar fastidio ai vicini con rumori molesti. Quali sono le leggi e le regole attuali previste per rumori molesti in condominio? E quando sono davvero considerati molesti i rumori?

Rumori in condominio: cosa fare

Spesso i rumori di un condominio sono molesti e turbano tranquillità e relax dei vicini e spesso in casa propria si borbotta e ci si arrabbia non sapendo che ci sono strade di tutela legale che prevedono che la vita in condominio non debba essere turbata. Quali sono le leggi previste?

Innanzitutto è bene precisare che per essere definiti molesti, i rumori devono ledere la tranquillità di un gruppo di persone, avere una determinata intensità e minare la qualità della vita del condominio o di diversi condomini.

Stando a quanto previsto dal regolamento condominiale, sono fissati gli orari in cui è possibile fare rumore e quelli in cui è doveroso e necessario rispettare il silenzio e solitamente i rumori più fastidiosi sono concessi dalle 08 alle 13 del mattino e dalle 16 alle 21 della sera. Al di fuori di questi orari si devono evitare forti rumori, perché si potrebbe incorrere anche in denunce.

Nei casi di fastidi e rumori molesti eccessivi ci si può rivolgere all’assemblea condominiale o anche, infatti, fare ricorso alla legge, iter lungo e gravoso per arrivare alla soluzione del contenzioso. Meglio, dunque, partire con il rivolgersi all’amministratore del condominio richiedendo un’assemblea condominiale straordinaria dove porre il problema all’ordine del giorno.

Si tratta della strada forse anche migliore per cercare una soluzione conciliante senza compromettere i rapporti tra vicini. Nel caso, però, in cui questa strada non si riveli esaustiva ed efficiente allora le regole attuali prevedono anche la possibilità di ricorrere alla legge.

Rumori molesti in condominio: cosa dice la legge

Con l’entrata in vigore della riforma del condominio del 2013, i rumori molesti praticati dai condomini fuori dagli orari stabiliti dal regolamento condominiale possono essere sanzionati dall’amministratore con un’ammenda fino a 200 euro, che può arrivare anche ad 800 euro nei casi di ripetute azioni di distirbo.

Secondo quanto stabilito dall’art. 70 del codice civile, infatti, per le infrazioni al regolamento di condominio è previsto il pagamento fino a 200 euro e, in caso di recidiva, fino a 800 euro e la somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie.

L’eventuale sanzione prima di essere applicata effettivamente deve essere approvata dall’assemblea con relativa delibera. Anche il codice penale prevede sanzioni per i rumori molesti in condominio. Stando, infatti, a quanto previsto dall’articolo 659 (Disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone), chiunque arrechi forte disturbo con rumori molesti, schiamazzi, strumenti sonori o altro può essere punito con un’ammenda fino a 309 euro e l’arresto fino a tre mesi.

Perché, però, si arrivi a queste punizioni previste dall’art. 659 c.p. trovi applicazione, bisogna presentare prove effettive di quanto si dichiara, e cioè che i rumori molesti sono stati abbastanza fastidiosi e hanno  superato limiti della normale tollerabilità di emissioni sonore.

Vicini molesti: consigli prima delle liti tra condomini

Le liti tra condomini sono abbastanza comuni ma prima di arrivarci si possono seguire alcuni consigli per evitare problemi all’interno dello stesso condominio con segnalazioni all’amministratore o addirittura denunce. Prima di arrivare a questi punti è, dunque, consigliabile conoscere davvero le regole attuali del vivere in condominio in modo da sapere quali sono le cosiddette condotte rumorose e i cosiddetti orari del silenzio.

Nel caso in cui i vicini non rispettano il regolamento e i rumori superano la ‘normale tollerabilità’, se i rumori sono effettivamente eccessivi e nocivi e non vengono rimossi su richiesta e segnalazione, allora si può chiedere un risarcimento al vicino per danno alla salute. Casi precedenti hanno dimostrato come anche l’abbaiare del cane, continuo e persistente, viene considerato disturbo della quiete pubblica che può risolversi in condanne di risarcimenti per i proprietari.