Cassette di sicurezza, cosa nascondono gli italiani
I tanti episodi degli ultimi anni hanno svelato che gli italiani nascondono l'impensabile nelle cassette di sicurezza. Rom poveri con gioielli e valori.
Ci sarà un motivo per cui un numero crescente di italiani ha una cassetta di sicurezza. Per custodire somme di denaro di dubbia provenienza? O per conservare piccoli e grandi importi da utilizzare all'occorrenza? Forse, ma non solo perché i tanti episodi degli ultimi anni hanno svelato che gli italiani nascondono l'impensabile nelle cassette di sicurezza.
Uno dei casi più noti riguarda la sparizione da un giorno all'altro di un uomo, apparentemente irreprensibile ovvero un bravo e affettuoso marito. A distanza di alcuni anni la moglie entra in possesso della cassetta di sicurezza intestata all'uomo e cosa scopre? La presenza di un'amante sudamericana, dove l'uomo aveva riparato per sfuggire alla noia della moglie.
Non può che far sorridere (ma solo fino a un certo punto perché a Napoli il calcio è una religione laica) il contenuto della cassetta di sicurezza di Antonio Luise, consigliere comunale a Castel Volturno. Custodisce la maglietta dell'Argentina indossata da Diego Armando Maradona nel primo tempo della partita contro l'Inghilterra dei Mondiali di calcio del 1986. Proprio la sfida del gol della "mano di Dio". Resta da capire come sia finita in suo possesso.
Fa ancora discutere il testamento olografo che il miliardario Michelangelo Manini (Faac) aveva depositato nella cassetta di sicurezza di una banca. Aveva lasciato tutto alla Curia di Bologna. Nei giorni successivi alla lettura del testamento, alcuni parenti si erano organizzati per contestare il lascito, ottenendo il sequestro del patrimonio da parte del tribunale di Bologna e la nomina di un custode giudiziario in attesa della sentenza sulla veridicità dei testamenti.
Il patrimonio lasciato alla diocesi di Bologna dal presidente della Faac, azienda produttrice di cancelli, ammontava a un miliardo e 700 milioni di euro. Manini on aveva figli o fratelli e i suoi testamenti risalivano alla fine degli anni 90 come l'intenzione di lasciare tutto alla Chiesa, espressa in tre atti depositati presso 3 diversi notai.
Una storia dal sapore di beffa arriva da uno dei principali istituti di credito del Veneto. I banditi in missione hanno preso di mira quattro cassette di sicurezza, ma solo custodiva qualcosa ed esattamente centinaia di migliaia di euro guadagnati in nero da un imprenditore. Che non ha mai potuto dichiararli e quindi assicurarli. Si è così dovuto accontentare di 20.000 euro di rimborso, non un solo centesimo in più.
Ma si potrebbe ricordare anche l'episodio dello skipper Santo Abodissa, ritenuto vicino a una cosca malavitosa, con il suo tesoro in Svizzera ovvero opere d'arte attribuite alla scuola di Caravaggio, orologi e gioielli per un valore di 700.000 euro. Un funzionario dell'ente pubblico che gestisce il patrimonio immobiliare a Ferrara, indagato per concussione, aveva custodito due lingotti d'oro da un chilo in una cassetta di sicurezza.
Tredici orologi preziosi con diamanti e zaffiri e 65 tra bracciali, anelli e collane di valore nella cassetta della moglie di un indagato mentre a Roma la Guardia di Finanza ha sequestrato un deposito con gioielli e valori intestati ad alcuni rom "poveri".