Cedolare secca affitti negozi come funziona ufficiale
Cedolare secca su affitti negozi 2022, come funziona. E' ufficiale
La cedolare secca, regime di tassazione agevolato introdotto nel 2011 per i contratti d’affitto di immobili ad uso abitativo, arriva anche per l’affitto dei negozi. Ma stando a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, per poter applicare l’aliquota al 21% saranno previste condizioni stringenti. Vediamo come funziona la cedolare secca per l’affitto dei negozi 2022.
Mentre si parla di aumento dell’aliquota per la cedolare secca dal 10% al 12,5% per gli immobili ad uso abitativo, la nuova Legge di Bilancio 2022 ha stabilito di estendere ufficialmente il regime della cedolare secca con imposta sostitutiva del 21% anche ai negozi, bar, ristoranti, panetterie, botteghe artigiane, orologiai, barbieri, e tutti gli altri immobili commerciali rientranti nella categorie catastale C/1 che abbiano una superficie non superiore a 600 metri quadri, escluse le pertinenze.
L’aliquota prevista dalla cedolare secca pari al 21% comprende per i negozi imposta di bollo, imposta di registro e addizionali regionali e comunali. Il reddito derivante dalla locazione di immobili con tassazione a cedolare secca non rientra nel calcolo del reddito complessivo a fini Irpef ma rientra nel calcolo del reddito complessivo del contribuente per beneficiare di particolari agevolazioni, come per il calcolo del reddito Isee.
E' bene precisare che si può applicare la cedolare secca sui negozi solo se la locazione è stata stipulata nel 2022 e solo a se al 15 ottobre 2022, tra gli stessi soggetti per lo stesso immobile, non fosse in corso un contratto risolto prima della scadenza.
La cedolare secca 2022 per negozi, stando a quanto previsto, si può applicare:
Sono esclusi dalla possibilità di applicazione della cedolare secca uffici (A/10) e laboratori artigianali (C/3).
La cedolare secca 2022 su affitti negozi può essere applicata solo dai locatori persone fisiche. Ne sono, dunque, escluse le società.
La cedolare secca anche per i negozi resta un regime facoltativo, che anche per i negozi prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali e per l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che solitamente sono dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.
Chi sceglie la cedolare secca per l’affitto di un negozio, esattamente come accade per l’affitto di un immobile a uso abitativo, per tutta la durata del contratto deve mantenere lo stesso canone di affitto e non può essere modificato e aggiornato nemmeno in base alla variazione Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.