Chi e per quale motivo avrà busta paga minore di 200 euro a Marzo pur con aumenti stipendi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Chi avrà a marzo buste paga inferiori rispetto alle aspettative e perché nonostante nuovi ricalcoli e aumenti per taglio cuneo fiscale

Chi e per quale motivo avrà una busta pagare minore a Marzo di 200 pur con aumenti stipendi previsti? Nonostante il mese di marzo fosse particolarmente atteso per avere una busta paga aumenti degli stipendi per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale, non per tutti i lavoratori dipendenti ci saranno gli aumenti sperati e per qualcuno gli importi saranno anche inferiori rispetto alle aspettative. Vediamo perché e di quanto. 

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  • Chi e perché avrà a marzo una busta pagare minore 

Aumenti stipendi previsti a marzo calcoli ed esempi

Aumentano gli stipendi a marzo per effetto del calcolo degli importi con nuovo taglio del cuneo fiscale, che non interesserà tutti i lavoratori dipendenti ma solo coloro che percepiscono fino a 35mila euro annui di redditi, cioè uno stipendio di 2.692 euro.

Ciò significa che chi percepisce stipendi superiori ai 2.692 euro, per redditi annui entro i 35mila euro, non avrà alcun aumento per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale e cambiano anche calcoli e aumenti degli stipendi per un diverso taglio del cuneo fiscale applicato in base ai redditi.

Come, infatti, stabilito dal governo Meloni, il taglio del cuneo fiscale è al 3% per chi ha redditi fino a 25mila euro e al 2% per chi ha redditi tra 25mila e 35mila euro. Ciò significa che chi, per esempio, percepisce uno stipendio di 700 euro al mese avrà un aumento di 21 euro mensili, per chi prende stipendi da 1.200 euro, l’aumento sarà di 36 euro, che salgono a 42 euro per stipendi di 1.400 euro al mese.

Per chi percepisce stipendi mensili di 2mila euro, l’aumento sarà di 40 euro, per arrivare ai circa 54 euro in più per chi percepisce stipendi di circa 2.700 euro al mese (precisamente fino a 2.692 euro).

Chi e perché avrà a marzo una busta pagare minore 

A marzo molti dipendenti pubblici che nel 2022 hanno avuto un reddito tra i 15 e i 28 mila euro devono restituire il bonus Renzi pagato a gennaio e febbraio. Le somme dovute vengono trattenute da Noipa direttamente dalla busta paga.

Il bonus Renzi di 100 euro al mese spetta ora solo a chi ha un reddito inferiore a 15mila euro e chi ha superato tale soglia di reddito ma ha comunque continuato a percepire il trattamento aggiuntivo deve restituirlo. 

Devono, in particolare, restituire il bonus di 100 euro  coloro che lo hanno ricevuto nelle buste paga di gennaio e febbraio 2022 senza però averne diritto, come l’anno precedente. A gennaio 2022 sono, però, cambiate le regole per il pagamento del bonus Renzi per cui il limite di reddito per poterlo avere è passato dai precedenti 28mila euro a 15mila euro. 

Noipa ha, però, effettuato i ricalcoli solo a marzo, continuando a erogare il bonus a gennaio e febbraio anche a chi non ne aveva più diritto, motivo per il quale saranno trattenute le somme indebitamente erogate in busta paga a marzo.

L’importo totale di 200 euro da restituire sarà distribuito in 8 rate mensili di 25 euro l’una. Il piano di recupero partirà già con lo stipendio di febbraio 2023 e l’ultima rata sarà trattenuta con lo stipendio di settembre.