Chi può richiedere il bonus acqua potabile e per quali lavori secondo leggi aggiornate 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Chi può richiedere il bonus acqua potabi

Per poter fruire del bonus, è necessario comunicare l'ammontare delle spese agevolabili all'Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio.

Il bonus acqua potabile è stata introdotto per incentivare un utilizzo più efficiente dell'acqua e per ridurre l'impatto ambientale causato dai contenitori di plastica. L'ammontare delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica E290 alimentare per il miglioramento qualitativo dell'acqua destinata al consumo umano, va documentato con una fattura elettronica o un documento commerciale, che riporti il codice fiscale del soggetto che richiede il credito d'imposta. Esaminiamo tutti i dettagli:

  • Bonus acqua potabile: chi può chiederlo secondo leggi 2023
  • Per quali lavori si può accedere al bonus acqua potabile

Bonus acqua potabile: chi può chiederlo secondo leggi 2023

Il bonus acqua potabile è un credito d'imposta fruibile da diversi soggetti, tra cui persone fisiche, soggetti esercenti attività d'impresa, arti e professioni, enti non commerciali, tra cui enti del terzo settore e enti religiosi civilmente riconosciuti. Il credito d'imposta è destinato a coprire le spese sostenute per migliorare l'impianto idrico degli immobili posseduti o detenuti dal soggetto richiedente in base a un titolo idoneo.

Per poter fruire del bonus, è necessario comunicare l'ammontare delle spese agevolabili all'Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello in cui sono state sostenute. Questa comunicazione può essere effettuata tramite il servizio web disponibile nell'area riservata dell'Agenzia delle entrate o tramite i canali telematici messi a disposizione. Una volta ottenuto, può essere utilizzato in compensazione tramite il modello F24 oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d'impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

Per quali lavori si può accedere al bonus acqua potabile

Il bonus acqua potabile è stato introdotto con l'obiettivo di migliorare la gestione delle risorse idriche, riducendo il consumo di bottiglie e contenitori in plastica. Questo credito d'imposta, che può raggiungere un massimo del 50% o un importo inferiore, a seconda del numero di richieste annuali, è destinato a coprire le spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, per migliorare la qualità delle acque erogate dagli acquedotti per il consumo umano. Questo incentivo fiscale rappresenta un'opportunità per promuovere la sostenibilità ambientale e la salute pubblica, attraverso l'utilizzo di acque potabili di alta qualità.

Il calcolo del bonus acqua potabile è vincolato a un importo massimo di spesa, che varia in base alla categoria di soggetto che ne richiede il beneficio fiscale. Le persone fisiche possono beneficiare per un massimo di 1.000 euro per ciascun immobile, mentre gli esercenti attività d'impresa, arti e professioni, gli enti non commerciali e gli enti religiosi civilmente riconosciuti possono scontare fino a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all'attività commerciale o istituzionale.

La documentazione delle spese sostenute deve essere presentata sotto forma di fattura elettronica o di un documento commerciale che riporti il codice fiscale del soggetto richiedente. Per i privati e i soggetti che non esercitano attività d'impresa in regime di contabilità ordinaria, è necessario effettuare il pagamento attraverso modalità tracciabili, come ad esempio il versamento bancario o postale.