Quali sono imposte e costi da pagare per casa e terreni ricevuti in eredità e a chi spetta pagare: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti
Chi, quando e quali importi si pagano su casa e terreni ricevuti in eredità? Quando decede un parente vicino, si apre la successione dell’eredità e si scopre di ricevere in eredità una casa o un terreno o entrambe, è bene sapere che vi sono specifici adempimenti da rispettare una volta accettata l’eredità nonché costi di imposte da pagare e che sono differenti da caso a caso di successione dell’eredità.
Le leggi aggiornate 2023 prevedono, infatti, diverse aliquote per il calcolo dell’imposta sulle successioni di una eredità da pagare e per franchigie che sono:
L’imposta di successione per una casa o terreni ricevuti in eredità deve essere pagata solo al momento della registrazione e solo se il valore della casa e dei terreni ereditati eccede i limiti della franchigia, altrimenti chi riceve l’eredità non deve pagare l’imposta di registro.
Se si riceve una casa o un terreno in eredità si deve, inoltre, pagare:
Se si riceve in eredità una prima casa, chi riceve la donazione deve pagare le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna. Inoltre, chi riceve in eredità una casa o un terreno deve effettuare relativa trascrizione nei pubblici registri immobiliari e voltura in catasto.
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore 2023, nel caso di casa e terreni ereditati da più eredi, l'imposta di successione deve essere pagata da tutti gli eredi che ricevono casa e terreni in proporzione al valore della quota ereditata, così come le altre imposte dovute.
Ciò significa la quota di imposta risulta più alta per l'erede che ha la maggiore quota di eredità e questo meccanismo di calcolo degli importi dovuti vale per i rapporti tra gli eredi, mentre per pagamenti all'Agenzia delle Entrate, tutti gli eredi sono obbligati in via solidale.
Quando si riceve una casa in eredità, se si decide di vendere l’immobile ereditato prima dei 5 anni non si pagano le tasse sulla vendita della casa ereditata, perché l'Agenzia delle Entrate non considera la cessione di immobili ereditati come un atto di speculazione immobiliare e quindi non prevede il pagamento di alcuna tassa, mentre nel caso di una compravendita si è soggetti ad una tassazione sulla plusvalenza se si vende la casa prima dei 5 anni.
Precisiamo che nel caso di una casa o terreno ereditati da più persone, ogni erede ha il diritto di vendere la propria quota indivisa dell'immobile ereditato ad un soggetto terzo o ad un erede e, se un erede ottiene tutte le quote ereditarie degli altri eredi, si può sciogliere la comunione ereditaria senza ricorrere alla divisione.
Nei casi di vendita di una casa ereditata che godeva dell’agevolazione bonus prima casa, secondo le leggi in vigore, in sede di successione l'erede può fruire del bonus prima casa su uno solo degli immobili ereditato da individuare nella dichiarazione stessa e in presenza di più eredi, se almeno uno degli eredi intende destinare la casa ereditata a propria abitazione principale e sussistono i requisiti previsti dalla legge per usufruire del bonus prima casa, allora le imposte ipotecarie e catastali si riducono notevolmente indipendentemente dal valore dell’abitazione.
La casa ereditata deve, però, trovarsi nel Comune di residenza dell’erede o in quello in cui egli svolge la propria attività di lavoro e l’erede non deve essere proprietario (neppure in comunione con il coniuge) nè usufruttuario di un’altra casa situata nello stesso Comune di quella ereditata.