chi ricevera bonus aumenti particolari stipendi 2023
Come e per chi aumentano ancora stipendi oltre ad incrementi dovuti a nuovo taglio del cuneo fiscale: cosa prevedono novità 2023
Chi riceverà bonus e aumenti particolari in aggiunta all'incremento stipendio previsto per tutti nel 2023? Dopo la misura eccezionale della decontribuzione degli stipendi al 2% fino a dicembre 2022 per ridurre le tasse in busta paga e aumentare gli importi netti per dare maggiore potere di acquisto ai lavoratori contro una inflazione crescente, a partire da gennaio 2023 il governo Meloni ha confermato un nuovo piano taglio del cuneo fiscale.
Doppio sarà il nuovo taglio del cuneo fiscale in base i redditi: è stato, infatti, deciso un taglio del cuneo fiscale del 3% per lavoratori con redditi entro i 25mila euro annui e del 2% per lavoratori con redditi tra 25mila e 35mila euro annui.
Non ci sarà invece alcun aumento per effetto di un nuovo taglio del cuneo fiscale per lavoratori che percepiscono redditi più alti. Ma gli stipendi nel 2023 aumenteranno in alcuni casi anche per effetto di ulteriori provvedimenti e misure. Vediamo quali sono.
Il bonus di 350 euro per i lavoratori del commercio, terziario e della grande distribuzione rientra nel Piano Straordinario per il settore del Terziario definito per assicurare ai lavoratori del settore un sostegno economico concreto nell’attesa del rinnovo ufficiale del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2019.
Il bonus di 350 euro è da intendersi al lordo, è una tantum, per cui sarà erogato una sola volta nel 2023 e non ogni mese e sarà pagato non in un’unica soluzione ma in due tranche: i primi 200 euro a gennaio 2023 e 150 euro restanti in busta paga di marzo.
Dal mese di aprile 2023 scatterà poi l’aumento strutturale di 30 euro al mese in busta paga ma solo per i lavoratori dipendenti inquadrati nel quarto livello, mentre ulteriori aumenti parametrati in base ai livelli di inquadramento saranno riconosciuti anche agli altri lavoratori dipendenti del settore.
Altro aumento particolare nel 2023 destinato in questo caso solo a lavoratori dipendenti pubblici, in aggiunta all’incremento di stipendio previsto per tutti nel 2023, è un nuovo pagamento una tantum straordinario per i lavoratori statali pari all’1,5% dello stipendio da calcolare solo ai fini del trattamento di quiescenza, per cui non sarà calcolato ai fini dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del Tfr (Trattamento di fine rapporto).
Il nuovo aumento una tantum all’1,5% sarà corrisposto per tredici mensilità e spetterà solo ed esclusivamente ai lavoratori dipendenti statali come una sorta di anticipo dei prossimi rinnovi contrattuali.
Quando, infatti, ci si avvia al rinnovo dei contratti statali, il governo stanzia di solito inizialmente una somma bassa nella Manovra di Bilancio per poi alzarla l’anno successivo e l’ultimo anno del triennio prima della definizione del rinnovo effettivo e, una volta firmato il contratto, provvede a pagare i dovuti arretrati.
Per evitare questa volta ulteriori pagamenti di arretrati, il governo ha deciso di effettuare il una tantum per iniziare ad adeguare gli stipendi degli statali ai rinnovi che saranno definiti in base all’andamento dell’inflazione in quel momento.
Aumenti particolari degli stipendi per i lavoratori dipendenti nel 2023 potrebbero derivare anche dalle novità relative ai premi produttività: la nuova Manovra Finanziaria 2023 ha, infatti, modificato l’aliquota di tassazione dei premi produttività, che è stata fissata al 5% sui premi produttività fino a 3mila euro, abbassandosi dunque dal 10% precedente.
E si tratta di una detassazione che aumenta, di conseguenza, i soldi reali che finiscono nelle tasche dei lavoratori. Precisiamo che la nuova detassazione dei premi produttività si applica solo ai lavoratori del settore privato, titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente, a 80mila euro.
A contribuire ad aumentare gli stipendi insieme agli incrementi già previsti per tutti ma che non sono riconosciuti direttamente in busta paga sono gli aumenti previsti per il 2023 dell'importo di assegno unico spettante alle famiglie.
Aumenta, infatti, l'importo dell'assegno unico per figli per le famiglie, in generale, a seconda del valore Isee in base alla rivalutazione da calcolare e aumenta soprattutto per famiglie in cui nascono figli l’anno prossimo, prevedendo una maggiorazione del 50% dell’assegno per il primo anno di vita del bambino, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli, oltre ad aumenti già stabiliti per figli disabili.