Come funzionano i nuovi sistemi di controllo contro l’evasione fiscale, incrocio telematico di tutti i dati e anche conti correnti nel mirino
Chi sarà interessato ai nuovi severi accertamenti fiscali al via ora, cosa e come verrà effettivamente controllato? Sono partiti i controlli del Fisco sui conti correnti, operazione che rientra in un più ampio progetto antievasione fiscale che il governo Meloni sta perseguendo sin dal momento del suo insediamento in maniera prepotente.
Stando, però, a quanto definito, saranno maggiormente interessati dai nuovi controlli fiscali, più profondi e capillari, soprattutto coloro per cui risultano ‘importanti’ anomalie contabili e incongruenze, chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; o chi presenta la dichiarazione, ma non versa quanto dovuto.
I nuovi controlli del Fisco sui conti correnti saranno effettuati tramite incrocio delle informazioni presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate. Uno dei principali strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per controllare i contribuenti è proprio l’archivio dei conti correnti, superanagrafe dei conti, che permette di intercettare soggetti per cui risultano alcune incongruenze, per esempio soggetti con residenza fittizia all’estero ma con conti correnti nel nostro Paese.
Per i controlli sui conti correnti, si parte dai dati relativi al 2017. Saranno, in realtà, dieci le fasi del processo di analisi del rischio fiscale, a partire dall’individuazione della platea di riferimento, ai dati da usare, per arrivare alla predisposizione delle liste selettive per l’avvio dei controlli fiscali veri e propri.
Il sistema, denominato anonimometro, sarà usato per individuare i contribuenti che presentano un elevato rischio fiscale, ma la procedura avverrà in forma anonima, cioè tramite un procedimento di pseudonimizzazione, e con codici fittizi, dei dati analizzati.
Il nuovo anonimometro, che si basa sulla superanagrafe dei conti correnti, per stanare i furbetti del Fisco incrocia informazioni provenienti da diverse fonti. Due in particolare i criteri di controllo del nuovo strumento:
In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che nell’uso dell’Anonimometro sarà sempre garantita la componente umana e non ci sarà alcun tipo di processo decisionale completamene automatizzato.
Ma per scovare gli evasori l’Agenzia potrà entrare anche nell’archivio che registra i rapporti finanziari, i dati derivanti dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi.