Chi trae più e meno vantaggi dalle principali misure della nuova delega fiscale approvata: ecco cosa prevede e chiarimenti
Chi vince e chi perde in delega fiscale approvata non considerando solo modifica scaglioni Irpef? E’ stata approvata i primi di agosto la nuova delega fiscale che dovrà ora essere esercitata dal Governo entro ventiquattro mesi dall'entrata in vigore della legge.
Tra revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, riordino di detrazioni per lavoratori e pensionati, novità Ires e detassazioni di straordinari, premi, ecc, sono diverse le misure che certamente saranno vantaggiose per alcuni, forse meno per altri. Vediamo quali sono e cosa prevedono e chi trae maggiori vantaggi dall’approvazione della nuova delega fiscale.
‘Vincono’ con la nuova delega fiscale le famiglie numerose per il debutto del quoziente familiare al posto dell’Isee, considerando che si basa sul reddito familiare e divide il reddito complessivo della famiglia per il numero dei componenti del nucleo familiare, a differenza dell’Isee basato, invece, su redditi, patrimoni, mobiliari e immobiliari, di ogni componente di un nucleo familiare e sul numero dei componenti del nucleo familiare.
Con il quoziente familiare al posto dell’Isee, novità non ancora ufficiale, sarebbero certamente avvantaggiati maggiormente i nuclei familiari più numerosi rispetto a famiglie composte solo da una o due persone o senza figli.
‘Vince’ con la nuova delega fiscale anche chi ha redditi medi o medio-alti rispetto a chi ha redditi più bassi considerando le ipotesi di revisione delle aliquote Irpef al vaglio del governo. Con l’approvazione della nuova delega fiscale, governo Meloni ha deciso di voler ridurre le aliquote Irpef in base agli scaglioni di reddito, portandole da quattro a tre.
Le attuali quattro aliquote Irpef sono le seguenti:
Altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo prevede le seguenti aliquote:
Sarebbero, invece, penalizzati, paradossalmente, coloro che percepiscono redditi più bassi sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe esserci un aumento delle tasse di ben 300 euro e non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro per cui resterebbe invariata l’aliquota al 23%, che invece dovrebbe essere ridotta.
Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
Ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti tre nuove aliquote Irpef:
E’ chiaro, quindi, considerando gli schemi di revisione Irpef possibili, come, paradossalmente, chi perde con la nuova delega fiscale sono coloro che hanno redditi più bassi, a tutto vantaggio invece di chi ha redditi più alti.
'Vincono' con la nuova delega fiscale i lavoratori dipendenti anche per la tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività ma ‘vincono’ anche coloro che sono soggetti al pagamento dell'Ires, imposta sui redditi delle società.
Stando, infatti, a quanto approvato, per l'Ires sono previsti due regime di vantaggio complementari all'aliquota ordinaria: il primo prevede una riduzione per le imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; il secondo prevede incentivi sottto forma di ammortamento.
Come abbiamo ben visto considerando la revisione delle aliquote Irpef, chi perde innanzitutto con la nuova delega fiscale sono coloro che, paradossalmente, percepiscono redditi più bassi, considerando che nessuna delle quattro ipotesi di modifica Irpef prevede un cambiamento della prima aliquota al 23% per redditi bassi tra 8.500 e 15mila euro, che, secondo molti, dovrebbe invece essere ridotta.
Le altre grandi perdenti della nuova delega fiscale sono le Partite Iva, per cui ancora una volta non è stato fatto nulla in termini di tasse e non è stato fatto nulla soprattutto per le piccole Partite Iva che, in un contesto economico come quello attuale che stiamo vivendo, avrebbero invece certamente bisogno di aiuti e sostegni.
Unica misura a favore delle Partite Iva approvata nella nuova delega fiscale è il concordato fiscale biennale, sistema che permetterà di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni contribuente potrà sapere quante tasse pagare nei successivi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto, ma non valido per tutti.
Stando, infatti, a quanto approvato, il nuovo concordato preventivo biennale varrà solo per le seguenti categorie di persone: