Comune che vai, fisco che trovi
Arrivano le proiezioni della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa contenute nel Rapporto 2018 'Comune che vai, fisco che trovi'.
C'è da sorridere? Nient'affatto perché da qui alla fine dell'anno, la pressione del fisco sulle piccole e medie imprese italiane salirà alla quota record del 61,4%. A rivelarlo solo le proiezioni della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa contenute nel Rapporto 2018 sul fisco "Comune che vai, fisco che trovi". A detta del sodalizio, questo ulteriori step verso l'alto è da ricondurre all'aumento programmato della contribuzione previdenziale dell'imprenditore. Di cosa stiamo parlando? Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) con addizionali regionale e comunale, Imu e Tasi sulle proprietà immobiliari, Tari sui rifiuti e contributi previdenziali versati alla cassa artigiani.
L'Osservatorio della Cna calcola il Total tax rate ovvero l'ammontare di tutte le imposte e di i contributi sociali obbligatori che gravano sulle imprese espresso in percentuale sui redditi. Le province con le pmi più colpite dalla tassazione? Facile a dirsi: Reggio Calabria con un tasso totale salito al 73,4%, quindi Bologna (72,2%), seguita da Roma e Firenze (69,5%), Catania (69%), Bari (68,5%), Napoli (68,2%), Cremona e Salerno (67,3%), Foggia (66,8%). All'opposto ovvero le province in cui le piccole e medie imprese possono respirare sono Gorizia, dove le imposte incidono per il 53,8%. Quindi, in ordine decrescente, ecco Udine (54,5%), Imola (54,9%), Cuneo, Trento e Belluno (55%), Sondrio (55,3%), Carbonia (55,8%), Arezzo (56,1%) e Mantova (56,2%).
E c'è poi un altro aspetto che la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa mette in luce nel Rapporto 2018 sul fisco "Comune che vai, fisco che trovi": il giorno della liberazione fiscale media si allungherà di 24 ore ovvero l'11 agosto. Tanto per ricordare cosa è successo in passato, lo scorso anno è stato celebrato il 10 agosto, due anni fa il 9 agosto. Sulla base del rapporto del Cna, nella parte riguardante le province con le pmi più e meno colpite dal fisco, significa che mentre a Reggio Calabria il giorno in cui si smette a lavorare per pagare le tasse e si comincia a lavorare solo per se stessi è il 24 settembre, a Gorizia quel giorno è anticipato al 14 luglio.
In questo conteste cresce la differenza tra la pressione fiscale sulle piccole imprese e quella media nazionale. Se lo scorso anno è andata dal 61,2% sulle piccole imprese al 42,4% sulla totalità dei contribuenti: una situazione da 18,8 punti percentuali.