Come cambiano tasse (anche in peggio e con contraddizioni) per tutti in delega fiscale approvata (non solo Irpef)

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le tasse che cambiano e per chi e quali peggiorano: ecco cosa prevede la nuova delega fiscale e chiarimenti

Come cambiano tasse (anche in peggio e con contraddizioni) per tutti in delega fiscale approvata (non solo Irpef)? Si apprestano a cambiare le tasse con la nuova delega fiscale che prevede come misura cardine la revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi ma che prevede anche modifiche dell’Irpef, Iva, Irap e Ires. Vediamo quali sono le novità per tutti. 

  • Come cambiano le tasse con delega fiscale approvata
  • Come cambia l’Irpef con delega fiscale e per chi in peggio e con contraddizioni

Come cambiano le tasse con delega fiscale approvata

La nuova delega fiscale approvata prevede modifiche per diverse tasse, a partire dal graduale superamento dell’Irap, imposta regionale sulle attività produttive da compensare, nelle intenzioni del governo, con una sovraimposta, determinata al netto del riporto delle perdite.

Tra le regole per il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive c’è quello di dare priorità a:

  • società di persone;
  • le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.
Passando alle modifiche previste per l'Iva, ma ancora da dettagliare, sono previste riduzioni delle aliquote per specifici beni e servizi, ancora da determinare bene, nonchè nuove esenzioni, anch'esse da stabilire ancora.

Sono poi previste novità per l'Ires, imposta sul reddito delle società, con diverse agevolazioni, tra cui la riduzione dell’aliquota Ires nei casi di impiego in investimenti, soprattutto qualificati, e di nuove assunzioni.

Ma sarebbero previste riduzioni e agevolazioni Irpef anche nei casi di schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili. In particolare, l’agevolazione dovrebbe essere prevista nel caso di impiego di una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito entro i due periodi d’imposta successivi alla sua produzione.

Come cambia l’Irpef con delega fiscale e per chi in peggio e con contraddizioni

Con la nuova delega fiscale approvata cambia certamente l’Irpef anche se ancora non si sa ufficialmente come. Il governo Meloni conferma, infatti, l’intenzione di voler rivedere le aliquote di tassazione sui redditi, portandole da quattro a tre ma al momento sono ancora diverse le ipotesi in discussione.

Le attuali quattro aliquote Irpef sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Tra le prime ipotesi di revisione dell’Irpef, c’è quella che prevede le seguenti nuove aliquote:
  • del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In tal caso sarebbero agevolati i redditi più medio-bassi tra 15mila e 28mila euro per cui l’aliquota Irpef si ridurrebbe dal 25 al 23% ma resterebbe la stessa aliquota al 23% per chi percepisce redditi ancor più bassi, e resterebbe anche invariata l’aliquota di tassazione per chi ha redditi più alti.

Altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo prevede le seguenti aliquote:

  • del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi ha redditi tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, avrebbero decisi aumenti dei loro importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali scendendo dal 35% al 27%. 

Le modifiche in tal caso sarebbero, però, peggiorative, paradossalmente, per coloro che percepiscono redditi più bassi sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe esserci un aumento delle tasse e anche per la prima fascia di redditi più bassi fino a 15mila euro per cui resterebbe invariata l’aliquota al 23%, che invece dovrebbe essere ridotta.

Altra ipotesi di modifica Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questo schema di revisione Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, con minori tasse da pagare in proporzione e contestuali aumenti dei guadagni.

Ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti tre nuove aliquote Irpef:

  • al 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • al 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • al 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Anche in questo caso, i cambiamenti sarebbero contraddittori e peggiorativi per la prima fascia di reddito fino a 15mila euro, perché non cambierebbe nulla lasciando invariata l’aliquota al 23% che invece dovrebbe essere abbassata per chi percepisce redditi più bassi, soprattutto considerando che si ridurrebbe, paradossalmente, la tassazione per chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro e salirebbe l’aliquota per chi percepisce redditi tra i 15mila e 28mila euro.