Come cambiano tasse e bonus per chi guadagna tra 10-70mila euro con riforma fisco al via ora a Marzo

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Quali sono le categorie di persone per cui sarebbe conveniente la nuova riforma del fisco tra revisione Irpef, Iva e detrazioni al via

Chi e quanto ci guadagna con redditi da 10-70mila euro modifica Irpef, Iva e riordino detrazioni e bonus con riforma Fisco Marzo? La riforma del Fisco in arrivo la prossima settimana è particolarmente attesa per le novità Irpef annunciate e, trattandosi di una tassa che deve essere pagata da tutti coloro che percepiscono redditi, è chiaro che sia molto attesa. 

La speranza è che il governo lavori ancora per sostenere cittadini, lavoratori e pensionati e una revisione vantaggiosa dell’Ipref potrebbe rivelarsi una buona misura per ridurre il pagamento delle tasse contribuendo ad aumentare i redditi netti degli italiani. Vediamo allora come potrebbe cambiare l’Irpef e chi potrebbe guadagnarci.

  • Chi e quanto ci guadagna con redditi da 10-70mila euro e modifiche Irpef
  • Non solo Irpef ma anche Iva e riordino bonus e detrazioni cambiano i redditi 


Chi e quanto ci guadagna con redditi da 10-70mila euro e modifiche Irpef

La revisione delle aliquote Irpef cu sui sta lavorando il governo Meloni prevede al momento tre diverse ipotesi di modifica delle attuali quattro aliquote Irpef di tassazione sui redditi, che sono:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.

La prima modifica Irpef al vaglio del governo Meloni potrebbe prevedere le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.

Con queste nuove aliquote Irpef, chi ha redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi prende pensioni o stipendi tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, ci guadagnerebbe decisamente, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali scendendo dal 35% al 27%. 

Sarebbero, invece, penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro.

Non cambierebbe, invece, niente per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, perché sarebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

L’altra ipotesi di revisione delle aliquote Irpef al vaglio del governo prevede:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro, che garantirebbe aumenti soprattutto per chi percepisce pensioni fino a circa 2.150 euro al mese; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.

In questo caso, per tutte le fasce di reddito tra 10-70mila euro le nuove aliquote dell’Irpef sarebbero convenienti, considerando che chi ha redditi da 25 mila euro all’anno pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700 euro in più in busta paga per i redditi più alti.

Ultima ipotesi di modifica delle aliquote Irpef potrebbe, infine, prevedere:

  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.

Anche in questo caso, la prima fascia di reddito fino a 15mila euro, cioè chi ha redditi mensili fino a 1.1150 euro circa, sarebbe tutelata perchè l’aliquota resterebbe al 23%, ma si ridurrebbe nettamente la tassazione per chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro, garantendo aumenti degli stipendi, mentre ci perderebbero i redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27%.

Non solo Irpef ma anche Iva e riordino bonus e detrazioni cambiano i redditi 

Non solo la nuova Irpef inciderà sui redditi tra 10-70mila degli italiani ma anche altri elementi di cui il governo sta discutendo e che saranno soggetti a modifiche nella nuova riforma del Fisco di marzo. Stiamo parlando dell’Iva, che potrebbe essere azzerata su tutti i beni di prima necessità e l’azzeramento varrebbe per tutti a prescindere dai redditi.

Ciò significa che pagando meno alcuni prodotti, ci sarebbe certamente un vantaggio per tutti. Per quanto riguarda le detrazioni e i bonus, il governo ha intenzione di rivederli, cancellandone alcuni e rimodulandone altri.

Nel mirino soprattutto le detrazioni al 19%, ad eccezione di spese mediche e di interessi passivi sui mutui per cui tutto resterebbe come già in vigore, da rimodulare con una revisione delle fasce di reddito per accedervi.

Le detrazioni attualmente in vigore sono progressive in base ai redditi tra i 120 e i 240 mila euro fino all’azzeramento totale delle detrazioni e l’intenzione del governo è quella di allargare la riduzione ad altre fasce di reddito e ridurre le detrazioni non solo per i redditi compresi tra i 120 e 240 mila ma anche per altre fasce di reddito. 

La rimodulazione potrebbe avvenire in base ai redditi o anche, come anticipato, in base a composizione del nucleo familiare secondo quanto previsto dal quoziente familiare, oggi già usato per il superbonus 110%-90% e che potrebbe essere allargato anche per ottenere altri bonus. E’ difficile comunque dire chi ci guadagnerà in questo caso.

In realtà, se si dovesse seguire la logica della riforma, pensata, come spiegato dal governo soprattutto per sostenere i ceti medi e medio-bassi, dovrebbero essere agevolati i redditi medi, ma anche le persone fragili e le famiglie numerose (secondo il principio del quoziente familiare).