Quali sono le tasse che potranno essere riviste il prossimo anno con la nuova riforma fiscale 2023: prime anticipazioni e modifiche possibili
Come e quando Irpef, Imu, Tari e altre tasse varieranno nel corso del 2023 con riforma fiscale? All’indomani della Manovra Finanziaria 2023, il governo Meloni si rimetterà a lavoro sulla nuova riforma fiscale 2023, riprendendo alcune delle misure già avviate dall’ex governo Meloni, come probabilmente la nuova riforma del catasto. Nel frattempo si preparano a cambiare già alcune tasse. Vediamo quali sono.
L’ex governo Draghi, con la riforma delle tasse 2022, ha già rivisto le aliquote Irpef prima in vigore portandole da cinque a quattro e, stando a quanto riportano le ultime notizie, il nuovo governo Meloni si starebbe preparano ad una nuova revisione delle aliquote Irpef sui redditi.
Prima della riforma delle tasse 2022 dell’ex governo Draghi, le aliquote Irpef di pagamento delle tasse erano le seguenti cinque:
La riforma fiscale 2023 di marzo dovrebbe essere anche il momento di definizione di eventuali modifiche per pagamento di Imu e Tari sui rifiuti 2023. L’Imu innanzitutto potrebbe diventare imposta regionale con trasferimento di competenza dell’imposta sugli immobili dallo Stato alla Regione, come già accaduto in Friuli Venezia Giulia, dove la regione avrebbe già fissato l'aliquota per il pagamento Imu allo 0,86% con la possibilità per ogni Comune di aumentarla fino all'1,06%
Prevista già, come novità ufficiale per l’Imu nel 2023, l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i proprietari di immobili occupati. Stando a quanto stabilito dalla nuova Manovra Finanziaria, infatti, tutti i proprietari di casa che hanno presentato regolare denuncia di occupazione abusiva della propria abitazione saranno esenti dal pagamento dell’imposta.
Si attende, infine, per novità Imu 2023 l’apposita legge che recepisca una recente sentenza della Corte Costituzionale secondo cui risulta illegittimo il pagamento Imu su due case per due coniugi che hanno residenze differenti.
La norma in vigore prevede che l’esenzione dell’Imu valga solo per una delle due abitazioni di coniugi separati o che vivono in residenza differenti, con obbligo di pagamento sull’altra. La Corte Costituzionale ha invece ora stabilito che se due coniugi hanno residenze separate nello stesso comune o in località diverse e si tratta di residenza effettive e non fittizie, si può essere sempre esenti dal pagamento Imu per entrambe le case e non solo per una abitazione. Serve ora la legge che renda ufficiale tale disposizione.
Passando all’imposta sui rifiuti Tari, con la nuova riforma fiscale 2023, il pagamento Tari potrebbe diventare proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti. Una recente sentenza dalla commissione tributaria regionale della Toscana ha stabilito, infatti, che i Comuni non possono far pagare ai non residenti rispetto ai residenti lo stesso importo tari, perchè abitando i residenti con continuità nel territorio comunale, producono chiaramente una maggiore quantità di rifiuti rispetto a coloro che vi risiedono solo per periodi di tempo limitati o saltuari.