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Quali sono le regole da seguire per affittare stanze a studenti e tipologie di contratto tra cui scegliere: quali sono e cosa prevedono
Sono tanti i proprietari di immobili, soprattutto nelle grandi città universitarie, che decidono di affittare casa ma per stanze a studenti. La pratica di affittare stanze a studenti è assolutamente lecita e se l’affitto ha una durata di tempo superiore ai 30 giorni, esattamente come avviene per interi immobili, deve essere registrato. Vediamo quali sono le regole per affittare stanze a studenti.
Quando si decide di affittare stanze a studenti va sempre tenuto presente che bisogna registrarne il contratto di locazione che può essere di diversa tipologia. Anche per l’affitto di singole stanze, infatti, si può scegliere tra contratto libero (quindi 4+4), contratto a canone concordato (3+2), contratto transitorio, contratto per studenti.
La scelta è assolutamente libera e stabilita dal proprietario in base a sue esigenze e dello studente stesso. L’importante è la stipula e registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate per evitare eventuali sanzioni e contrastare il dilagante fenomeno dell’evasione fiscale.
La registrazione del contratto di affitto di stanze per studenti, qualsiasi tipologia di contratto si scelga, segue le regole dei classici contratti di locazione: la registrazione avviene presso l’Agenzia delle Entrate e si può effettuare anche direttamente online sul suo sito.
In ogni caso, sia che si scelga di registrare il contratto online sia che lo si faccia presso gli uffici delle Entrate, bisogna pagare l'imposta di registro, peri al 2% della somma dei canoni mensili nei 12 mesi e che non può essere inferiore a 67 euro e relativi bolli. Anche per l’affitto di stanze per studenti si può scegliere il regime della cedolare secca, che sostituisce Irpef, addizionali, imposte di bollo e di registro.
Contratto libero per affitto stanze: regole
Il contratto libero è quella tipologia di contratto che impone il vincolo della durata di minimo 4 anni e che si rinnova automaticamente per altri 4 anni alla scadenza dei primi quattro a meno che inquilino o proprietario non comunichino l’eventuale disdetta.
Il contratto a canone concordato prevede, invece, una durata minima di tre anni con rinnovo automatico di due anni alla sua scadenza a meno che, anche in tal caso, non venga comunicata eventuale disdetta.
A differenza del contratto libero concordato tra le parti, il contratto a canone concordato prevede che la determinazione delle condizioni sia stabilita dalle organizzazioni più rappresentative delle parti e depositate presso i singoli comuni. Sono sempre le associazioni rappresentanti delle parti a decidere il canone da pagare
Altre forme di contratto che si possono stipulare per l’affitto delle stanze a studenti sono quelle del contratto transitorio e del contratto per studenti universitari. Il primo prevede una durata minima di 1 mese e massima di 18 mesi, non prevede rinnovi automatici, se non con la stipula di un nuovo contratto, e deve essere comunque redatto per iscritto e registrato.
Il contratto per studenti universitari può essere registrato solo nei comuni che sono sedi universitarie proprio perché pensato per studenti fuori sede, che per studiare devono, appunto, vivere lontani da casa. Il contratto per studenti universitari prevede una durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi e si rinnova anch’esso in automatico alla sua scadenza naturale a meno che non venga comunicata disdetta.