Come i bonus e agevolazioni fisco per figli sono già cambiati e saranno ancora modificati nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono e come cambieranno bonus e agevolazioni fiscali per figli il prossimo anno: cosa si prevede attualmente e modifiche possibili

Come cambieranno nel 2023 bonus e agevolazioni fiscali per figli? Sono diversi bonus e agevolazioni fiscali attualmente in vigore per i figli ma che potrebbero essere modificati dal prossimo anno. Già quest’anno è cambiato molto per i figli, con il debutto dell’assegno unico per figli che ha già sostituito tutte le misure prima in vigore per famiglie con figli, comprese detrazioni in busta paga per figli a carico e assegni familiari, ad eccezione del bonus asilo nido, unica misura rimasta accanto al nuovo assegno unico. 

  • Revisione agevolazioni per spese per figli con nuove probabili detrazioni
  • Come cambia assegno unico figli 2023
  • Bonus asilo nido 2023 cosa cambierà


Revisione agevolazioni per spese per figli con nuove probabili detrazioni

Le agevolazioni per i figli cambieranno nel 2023 per effetto della revisione delle detrazioni fiscali sui cui sembra voler lavorare il nuovo governo Meloni che si starebbe preparando ad una revisione di sconti e detrazioni fiscali anche per i figli.

Se oggi, infatti, sconti e detrazioni fiscali iniziano a ridursi dal limite dei 120mila euro di reddito lordo annuo fino ad azzerarsi da 240mila euro in su, le ipotesi di modifica su cui sta lavorando il nuovo governo riguardano l’abbassamento della soglia a 60mila euro per farla azzerare a quota zero dai 120mila euro in su.

Potrebbero cambiare diverse detrazioni che oggi sono riconosciute nella misura del 19% per i figli, come:

  • spese scolastiche;
  • spese per la mensa;
  • spese per la formazione universitaria;
  • spese mediche;
  • spese per le attività sportive dei figli.

E potrebbe cambiare la possibilità delle famiglie di usufruire di sconti e detrazioni per ridurre il pagamento delle tasse e soprattutto dell’Irpef, si dovesse effettivamente approvare il nuovo sistema di calcolo e pagamento basato sul quoziente familiare.
 
Si tratta di un meccanismo per ridurre le tasse che non considera il reddito personale ma il reddito familiare ai fini dell’imposizione fiscale, per cui se oggi una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano paga più tasse rispetto ad una famiglia monoreddito, perché cumulando i redditi di entrambe i coniugi si rientra in uno scaglione più alto e quindi si paga un’aliquota Irpef più alta, con il quoziente familiare, che calcola le tasse da pagare in base al numero dei componenti della famiglia, le aliquote d’imposta dipendono dal reddito familiare diviso per il numero di componenti della famiglia e le tasse da pagare saranno più basse per famiglie più numerose. 

Come cambia assegno unico figli 2023

Anche l’assegno unico per i figli cambierà nel 2023: alcune novità sono già in vigore e dureranno fino al prossimo anno perchè, come spiegato dall’Inps, è previsto il pagamento di aumenti e arretrati degli importi di assegno unico per figli ma solo per alcune categorie di persone. Gli aumenti dell’assegno unico per figli spettano, infatti, solo a nuclei familiari con figli a carico disabili maggiorenni. 

L’aumento degli importi dell’assegno unico per figli a famiglie con figli a carico disabili maggiorenni spetta dal primo marzo 2022 e fino a febbraio 2023, dunque con calcolo degli arretrati da quest’anno ai primi mesi del prossimo anno.

L’importo dell’assegno unico massimo per un figlio maggiorenne di età tra 18 e 21 anni era fissato a 85 euro per famiglie con Isee da 0 a 15mila euro per ridursi fino a 25 euro per famiglie con Isee dai 40mila euro in su ed era prevista una maggiorazione nei casi di figli a carico con disabilità di 80 euro per tutti. 

L’Inps ha chiarito che l’assegno unico per i figli maggiorenni viene equiparato all’assegno unico per figli minorenni, il che significa riconoscere un importo di 175 euro per famiglie con Isee da 0-15mila euro che si riduce fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro.

Le altre modifiche in arrivo che cambieranno l’assegno unico per i figli nel 2023 riguardano la revisione del sistema per calcolare l’Isee. Dal prossimo anno, infatti, dovrebbe essere rivisto il valore Isee da considerare per l’erogazione dell’assegno unico ai figli, dando un peso minore alle proprietà di immobili dei nuclei familiari. 

Oggi, il peso degli immobili di proprietà incide per il 20% sul calcolo dell’Isee di un nucleo familiare ma si punta a ridurre il peso che gli immobili hanno sul calcolo dell’Isee, cosa che comporterebbe una riduzione in molti casi dell’Isee familiare e, di conseguenza, aumenti degli importi dell’assegno unico per figli, perché abbassandosi l’Isee della famiglia aumenta l’assegno unico.

Bonus asilo nido 2023 cosa cambierà

Dubbi e incognite riguardano poi il bonus asilo nido, rimasto in vigore ancora nonostante il nuovo assegno unico, e di cui al momento non si parla. Nel piano di revisione di bonus e agevolazioni per figli, non rientra per ora il bonus asilo nido ma non si sa in realtà se rimarrà e rimarrà così com’è o sarà rivisto o addirittura cancellato.

Oggi il bonus asilo nido viene erogato per 11 mensilità sotto forma di rimborso al genitore con accredito su conto corrente bancario o postale.

Per avere il bonus asilo nido bisogna presentare apposita domanda, perché non viene automaticamente riconosciuto semplicemente iscrivendo il proprio figlio all’asilo nido, con relativa documentazione richiesta che prevede:

  • attestazione dell’avvenuta iscrizione del bambino all’asilo;
  • avvenuto pagamento almeno della prima retta;
  • nome dell’asilo nido frequentato dal minore e se pubblico o privato autorizzato;
  • denominazione;
  • codice fiscale della struttura ed estremi del provvedimento autorizzativo;
  • mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre;
  • provvedimento giudiziario (sentenza definitiva di adozione o provvedimento di affidamento), nel caso di adozione o affidamento preadottivo;
  • certificazione rilasciata dal pediatra che dichiara l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido a causa di una grave patologia cronica, nel caso di richiesta del bonus asilo nido per pagamento dei supporti necessari presso la propria abitazione;
  • documento di riconoscimento in corso di validità del genitore che richiede il bonus asilo nido.

L’importo del bonus asilo nido da riconoscere dipende dal valore Isee del nucleo familiare ed è in particolare di:

  • 3mila euro l’anno per famiglie che hanno un Isee fino a 25 mila euro;
  • 2.500 euro l’anno per famiglie che hanno un Isee compreso tra 25 mila e 40 mila euro;
  • 1.500 euro l’anno per famiglie che hanno un Isee superiore a 40 mila euro e per famiglie che non presentano un Isee minorenni valido.