Come potrebbe cambiare ancora nuovo reddito di cittadinanza grazie ad intervento Unione Europea

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come cambia il reddito di cittadinanza in Italia con ultime novità approvate e possibili modifiche con intervento Ue

Come potrebbe cambiare ancora il nuovo reddito di cittadinanza grazie ad intervento Unione Europea? Il reddito di cittadinanza si prepara a cambiare in Italia ma ulteriori modifiche potrebbero essere definite anche dall’intervento dell’Ue in tal senso.

  • Intervento Unione europea su reddito di cittadinanza
  • Come cambia il reddito di cittadinanza in Italia dal 2024

Intervento Unione europea su reddito di cittadinanza

L’Unione europea è di recente intervenuta con un'inattesa posizione sul reddito di cittadinanza: mentre qualche tempo fa, la stessa Ue aveva parlato del beneficio in vigore in Italia come sussidio non in linea con il diritto dell’Unione Europea in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale, invitando, invece, i Paesi membri ad aderire al progetto di un reddito minimo europeo, ora, proprio in virtù dell’istituzione di un reddito minimo, l’Ue sembra intenzionata a rilanciare sul reddito di cittadinanza, magari con qualche modifica.

Il motivo iniziale per cui l’Ue aveva ritenuto il reddito di cittadinanza non in linea con i principi comunitari era riferito al fatto che il beneficio non fosse esteso anche agli stranieri di paesi UE appena arrivati in Italia e a coloro a cui fosse riconosciuto il diritto alla protezione internazionale, come i migranti che ottengono diritto d'asilo. Ora resta da capire quali saranno gli orientamenti finali dell’Ue.

E mentre l’Ue interviene in tal senso, in Italia il governo Meloni ha deciso per la cancellazione del reddito di cittadinanza dal prossimo anno, da sostituire con altre misure.

Come cambia il reddito di cittadinanza in Italia dal 2024

Dal primo gennaio 2024 cambia, infatti, il reddito di cittadinanza in Italia e arriva il nuovo assegno di inclusione Adi, una misura valida solo per i non occupabili.

L’assegno di inclusione ha un importo massimo di 480 euro al mese a cui può aggiungersi una ulteriore somma pari a 280 euro nel caso in cui il soggetto che beneficia della misura vive in affitto e fino ad un massimo di 3.360 euro all’anno. 

I requisiti necessari avere il nuovo assegno di inclusione sono i seguenti:

  • essere cittadino dell’Unione o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cioè cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale;
  • essere residenti in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
  • avere un Isee entro i 9.360 euro;
  • avere una persona disabile o un minore o un over 60 o una persona titolare di invalidità civile;
  • avere un reddito entro i 6mila euro annui;
  • avere un valore del patrimonio immobiliare entro i 30mila euro, escludendo la prima casa se ha un valore non superiore a 150mila euro;
  • avere un valore del patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro, aumentati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo, massimali che aumentano ancora di 5.000 euro per ogni componente disabile e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
Il nuovo assegno di inclusione sarà erogabile per massimo 18 mesi e rinnovabile per ulteriori 12 mesi, ma prima di presentarne nuova domanda, bisognerà attendere un mese.

Associato al nuovo assegno di inclusione, ci sarà anche il nuovo Sda, nuovo sussidio per gli occupabili che si trovano in condizioni di povertà assoluta e che permette di ricevere un’indennità di partecipazione pari a 350 euro per 12 mensilità e non rinnovabile se si seguono in percorsi di formazione o si svolgono lavori socialmente utili e servizio civile inseriti nel più ampio quadro di politica attiva al lavoro, Gol. Lo SDA si rivolge ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni.

Per usufruire dello Sda, tutti i soggetti occupabili senza lavoro devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un Centro per l’impiego e, se si rifiuta un’offerta di lavoro considerata congrua per distanza da casa, tipologia di lavoro e contratto, durata del lavoro, ecc, l’indennità decade.