Quali sono le migliori soluzioni valide per proteggere casa, soldi e altri beni dopo separazione e divorzio: cosa prevedono leggi in vigore
Come fare a proteggere la casa e i propri soldi e beni in caso di separazione e divorzio sfruttando le leggi 2023 aggiornate? Separazione prima e divorzio poi sanciscono la fine del vincolo matrimoniale e, con il divorzio ufficiale, vengono meno tutti i diritti e i doveri stabiliti per i coniugi uniti in matrimonio. Vengono meno anche diritti ereditari per gli ex coniugi e spesso separazione e divorzio sono causa di lunghe battaglie per la divisione dei patrimoni.
Le regole in vigore nel 2023 prevedono, in generale, che in caso di separazione e divorzio, la casa coniugale, sia se unicamente intestata ad un genitore e sia se cointestata ad entrambe i coniugi, sia assegnata sempre al genitore collocatario, quello con cui cioè i figli restano a vivere se la coppia ha avuto figli e sono minorenni o maggiorenni non indipendenti economicamente o portatori di handicap.
Precisiamo che, per legge, anche se la coppia non è sposata ma semplicemente convivente, il diritto di abitazione e quindi di avere la casa in cui si convive o si è convissuto viene riconosciuto sempre al genitore collocatario in presenza di figli minori o non ancora autosufficienti, per cui evitare il matrimonio come protezione di casa o soldi non è una buona scelta.
In presenza di figli, infatti, l’obiettivo principale è sempre garantire il benessere del figlio, a prescindere dallo stato civile dei genitori, cioè se sono o meno sposati.
Se, però, la coppia non ha avuto figli, e la casa è cointestata, marito e moglie possono agire in maniere differenti per proteggere ognuno la propria parte e i propri soldi: è, infatti, possibile per esempio, e cosa più facile per entrambe, decidere di vendere l’immobile e dividere equamente il ricavato della vendita tra gli ex coniugi.
E’ anche possibile che uno dei due coniugi voglia tenere la casa coniugale e in tal caso si deve procedere alla liquidazione all’altro coniuge della parte spettante in base al valore della casa. In questo modo, ognuno dei due protegge quanto spetta anche, e soprattutto, in presenza di una eventuale o eventuale nuovo compagno.
Una soluzione che invece permette di evitare problemi e proteggere la casa, ma anche i soldi, evitando che, soprattutto di esclusiva propria proprietà, venga assegnata all’altro coniuge perché collocatario dei figli, è quella di non abitarla ma scegliere un’altra casa in cui vivere in affitto.
Non abitando nella casa di proprietà, questa non risulterebbe casa familiare e quindi non potrà essere assegnata al genitore collocatario, considerando che, come previsto dalle leggi attuali in vigore, viene assegnata dal giudice al genitore collocatario solo la casa familiare intesa come l’abitazione dove la famiglia viveva stabilmente prima di separazione e divorzio.
C’è chi pensa che per proteggere casa, soldi o altri beni in caso di separazione o divorzio si possa ricorrere ad accordi prematrimoniali, contratti stipulati dai coniugi con cui si decide preventivamente il loro rapporto patrimoniale e non patrimoniale, in caso di separazione e divorzio.
In Italia, gli accordi prematrimoniali sono non sono ammessi e, se vengono comunque fatti, sono nulli, non hanno alcun valore legale, giuridico e reale, per cui non si tratta di una soluzione per proteggere casa, soldi o altri beni.