Tempo limitato per controlli sul conto corrente
Anche l'Agenzia delle entrate deve allora muoversi nel contesto della legalità ovvero del rispetto delle norme per eseguire controlli fiscali sui conti correnti dei contribuenti. Le regole attuali nel 2019
La libertà non è e non può essere massima. Perché sul tema degli accertamenti bancari ovvero dei controlli fiscali sul conto corrente esiste un limite di tempo invalicabile confermato dalla reole attuali nel 2019. L'Agenzia delle entrate non può scavare a tempo indeterminato alla ricerca di presunte prove di evasione fiscale. Si tratta della procedura di accertamento che, si badi bene, non passa necessariamente per la colpevolezza del contribuente. Succede perché può capitare di avere nel cassetto una somma più o meno alta di contanti - frutto di risparmi, di vincite, di regali di parenti - regolarmente posseduti. Ma dopo il versamento su conto corrente, le Entrate possono chiedere spiegazioni e se le risposte non sono documentate, ecco che iniziano i guai.
Anche l'Agenzia delle entrate deve allora muoversi nel contesto della legalità ovvero del rispetto delle norme per eseguire controlli fiscali sui conti correnti dei contribuenti. Più nel dettaglio, il timing è di cinque anni. Il lustra scatta dal primo gennaio dell'anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi. Trascorso il quinquennio, gli ispettori dell'Agenzia di Via XX Settembre non hanno più diritto di ficcare il naso nei conti. E per il contribuente si tratta della soluzione migliore per difendersi da eventuali procedure di accertamento perché non passa da ricorsi, controricorsi e giudici chiamati a prendere una decisione.
A dirla tutta, il calendario degli accertamenti è più particolareggiato perché per le evasioni precedenti al primo gennaio 2016 il termine è di quattro anni. Diverso è il caso per chi non hi mai presentato la dichiarazione dei redditi. In questo caso, il termine per l'Agenzia delle entrate per accertare l'evasione è di cinque anni per i periodi di imposta precedenti al primo gennaio 2016 ovvero di sette anni per quelli successivi. Infine, a proposito di tempistiche, l'accertamento fiscale sul conto corrente che coinvolge annualità ormai intoccabili è infatti impugnabile dal contribuente entro 60 giorni davanti alla Commissione tributaria provinciale.
Ulteriori regole sul controllo dei conti correnti e dei movimenti bancari per il 2019-2020 le abbiamo viste in un precedente articolo così come sui movimenti e i prelievi e i versamenti con i limiti massimi