Qual è il provvedimento più conveniente tra estensione del bonus 200 euro, taglio Iva o riduzione delle tasse per sostegno cittadini e rilancio economica e consumi
Conviene di più bonus 200 euro esteso prossimi mesi o diminuzione iva e tasse? Si discute da settimane delle ipotesi in discussione per aumentare stipendi e pensioni e dare maggiore potere di acquisto agli italiani in un momento in cui l’inflazione continua a salire e i prezzi ad aumentare.
Tra discussioni durante il governo Draghi in carica e discussioni attuali in vista delle prossime elezioni all’indomani della caduta del governo Draghi, ci si chiede quale sia il più conveniente dei provvedimenti in ballo. Vediamo pro e contro di bonus 200 euro da erogare anche nei prossimi mesi o novità fiscali per aumenti di stipendi.
Se è vero che con questa misura si potrebbe direttamente contrastare l’inflazione sul carrello della spesa, secondo quanto spiegato da alcuni esperti, sarebbe una misura non a vantaggio di chi si ritrova a vivere in difficoltà a causa della crisi ma varrebbe per tutti e comunque riguarderebbe beni che hanno già un’Iva ridotta.
Tuttavia, per i sindacati ridurre o azzerare l’Iva sui beni di prima necessità come pane, pasta, latte, frutta e verdura è fondamentale, rispetto a taglio delle tasse e bonus 200 euro prorogati, perché si tratta di un provvedimento urgente che non può più aspettare a causa del caro prezzi.
Secondo Confesercenti e Confcommercio è assolutamente fondamentale procedere al taglio dell’Iva per rilanciare i consumi pur costando molto, circa quasi 4 miliardi per azzerare l’Iva su pane, pasta, farina, patate, latte e olio d’oliva e ridurre dal 10% al 5% dell'Iva su carne bovina, di vitello e di pollo, salumi, pesce fresco, uova, cioccolato e gelati.
Rispetto a taglio dell’Iva e riduzione delle tasse, secondo alcuni esperti, sarebbe decisamente più conveniente estendere il bonus di 200 euro anche ai prossimi mesi, perché si tratta di una misura destinata solo al ceto meno abbiente, è un importo netto ed esentasse che permette ai beneficiari dello stesso di avere maggiori risorse economiche da sfruttare con contestuale possibilità di rilancio di consumi ed economia.
Tuttavia, mentre il bonus 200 euro sarebbe destinato ad esaurirsi entro la fine dell'anno, nell'incertezza di cosa potrebbe poi effettivamente cambiare con la nuova riforma fiscale 2023, se si procede con la riduzione e l'azzeramento dell'Iva su beni di prima necessità e largo consumo e taglio delle tasse per aumentare i soldi in busta paga e delle pensioni per dare maggiore potere di acquisto a lavoratori e pensionati, si tratterebbe di interventi strutturali che dovrebbero rimanere per sempre, a prescindere da nuove elezioni, nuovo governo eletto ed eventuali nuovi provvedimenti futuri.