Cosa prevede il nuovo Decreto affitti in discussione e quali sono le novità che potrebbe prevede per inquilini e proprietari dopo le modifiche già al via quest’anno
Quali impatti avrà su inquilini e proprietari il nuovo decreto case in affitto e le modifiche tasse e regole previste? Cambiano le regole degli affitti di case, cambiano gli adempimenti per i proprietari con le nuove norme sugli affitti già al via quest’anno e molto potrebbe ancora cambiare con l’approvazione ufficiale del nuovo decreto affitti in discussione al governo. Vediamo cosa prevede.
Per chi opera come sostituto di imposta e applica la ritenuta del 21% sui canoni di locazione e i corrispettivi, la comunicazione deve essere inviata esclusivamente tramite Certificazione Unica, mentre tutti gli altri possono effettuare le comunicazioni attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di stipula del contratto.
Stando a quanto previsto, è possibile beneficiare della cedolare secca per l’affitto di un massimo di 4 appartamenti per ogni periodo di imposta e il superamento di tale limite prevede poi l’applicazione della normale tassazione Irpef. Inoltre, l’attività di affitto viene considerata come imprenditoriale, quindi da svolgere con partita Iva.
Si continua nel frattempo a lavorare alla definizione di un nuovo Decreto affitti per la casa che potrebbe arrivare ufficialmente insieme alla prossima riforma del Fisco se fatta a settembre come si dice, o potrebbe arrivare in un decreto ad hoc se invece la riforma del Fisco ufficiale dovesse slittare.
Si tratta di un Decreto che potrebbe sfruttare, come del resto sta già accadendo, i finanziamenti dell’Europa per l’attuazione dei piani del Pnrr. Stando alle prime anticipazioni, le misure che potrebbero rientrare nel nuovo decreto affitti dovrebbero interessare tasse e contratti, a partire dalle modalità di contratti per affitti brevi per arrivare ad una possibile estensione della cedolare secca.
Il governo Meloni lavora, infatti, per mettere a punto norme per la regolarizzazione degli affitti brevi, che permettono di affittare case per un periodo massimo di 30 giorni e senza obbligo di registrazione dei relativi contratti.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha anche spiegato la necessità di intervenire con nuove strette sugli affitti brevi e soprattutto per chi gestisce decine di appartamenti tramite definizione di nuove regole a livello nazionale.
Potrebbero, per esempio, rientrare tra le nuove regole da seguire per gli affitti brevi, la decisione di un minimo di notti per affittare case, o la compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita, e, ancora, nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo, nonché nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere.
Inoltre, il nuovo Decreto Affitti rende obbligatorio il Codice Identificativo Nazionale (Cin) contro la frammentazione della normativa regionale rispetto esistente, sarà obbligatorio anche per le Ota (online travel agency, le agenzie turistiche online) e sono previste sanzioni per tutti i soggetti che non lo rispettano.
Gli impatti che potrebbero avere le nuove regole sugli affitti potrebbero essere per lo più negativi, a partire da una maggiore trasparenza, anche fiscale, che diventerà obbligatoria per i proprietari, che saranno pertanto chiamati a dover assolvere a maggiori adempimenti nonché al pagamento di maggiori tasse.
E i pagamenti di maggiori tasse da parte dei proprietari si tradurranno certamente in aumento dei costi per gli inquilini. Inoltre, altro impatto che il nuovo decreto affitti avrà sui proprietari sarà l’impossibilità di gestire i tempi degli affitti brevi in maniera semplice e rapida come attualmente accade, considerando che vi punta ad imporre l’affitto breve almeno per un minimo di due notti.
Considerando poi il successo della cedolare secca, nel nuovo Decreto affitti potrebbero esserci miglioramenti e ampliamento del regime semplificato di tassazione sugli immobili, come estensione dei limiti attuali previsti o ulteriori immobili per cui potrà essere possibile optare per il regime della cedolare secca.
E nel frattempo si lavora alla definizione anche di nuove agevolazioni contro i prezzi degli affitti arrivati alle stelle, sia per studenti che per coppie, famiglie e altri soggetti che vivono in affitto e che hanno visto repentinamente aumentare i prezzi dei canoni di locazione.
Si pensa, infatti, a nuove risorse da destinare al bonus o contributo affitti, già in vigore da due anni ormai e che in molti Comuni è stato già rinnovato anche per il 2023 ma in altri no per mancanza di risorse economiche e che rappresenta un ottimo contributo per aiutare i cittadini a pagare l’affitto in un momento di particolare difficoltà come quella attuale che si sta vivendo.