A chi spetta e quali sono regole e requisiti per accedere a nuovo supporto per la formazione e assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza
Cosa cambia tra nuovo supporto per la formazione e assegno di inclusione che sostituiscono reddito di cittadinanza? Il reddito di cittadinanza è stato cancellato dal governo Meloni e gradualmente, entro la fine dell’anno, si va verso il suo definitivo esaurimento. Già a partire dal mese di agosto centinaia di migliaia di famiglie sono rimaste senza sostegno e fino al 31 dicembre 2023 sarà tolto a tutti per essere sostituito da altre misure. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Nuovo supporto per la formazione a chi spetta e da quando
Assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza requisiti e regole
Nuovo supporto per la formazione a chi spetta e da quando
Debutta il primo settembre 2023 il Supporto alla formazione e al lavoro, nuovo sussidio per gli occupabili che si trovano in condizioni di povertà assoluta e che permette di ricevere un’indennità di partecipazione di importo pari a 350 euro per 12 mensilità, e non rinnovabile, se si seguono in percorsi di formazione o si svolgono lavori socialmente utili e servizio civile inseriti nel più ampio quadro di politica attiva al lavoro, Gol.
Il Supporto alla formazione e al lavoro spetta solo ai soggetti occupabili di età compresa fra i 18 e 59 anni. Per accedervi gli stessi soggetti devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un Centro per l’impiego e il beneficio decade subito se si rifiuta già una sola offerta di lavoro considerata congrua per distanza da casa, tipologia di lavoro e contratto, durata del lavoro, ecc.
I requisiti per accedere al Supporto alla formazione e al lavoro sono i seguenti:
avere un Isee entro i 6mila euro;
essere residenti in Italia;
nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta;
nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, o di aeromobili di ogni genere;
non essere sottoposti a misura cautelare personale, a misura di prevenzione e non avere condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.
Dunque, il nuovo Supporto alla formazione e al lavoro vale solo ed esclusivamente per le persone occupabili fino a 59 anni che hanno perso il reddito di cittadinanza e devono avviarsi nella ricerca di un nuovo lavoro.
Assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza requisiti e regole
Dal primo gennaio 2024 l’assegno di inclusione sostituirà del tutto il reddito di cittadinanza. A differenza, però, del reddito di cittadinanza, il nuovo assegno di inclusione non spetterà a tutti coloro che sono senza lavoro, che vogliono cercare una nuova occupazione e vivono in condizioni di difficoltà economica, ma sarà valido solo ed esclusivamente per i non occupabili. Parliamo di persone con disabilità o fragili, nuclei familiari con minorenni, over 60 o persone disabili e invalidi.
Gli occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni non avranno diritto a percepire l’assegno di inclusione ma potranno ricorrere al Supporto alla formazione e al lavoro. Per riassumere, l’assegno di inclusione è una nuova misura a sostegno solo dei non occupabili in condizione di difficoltà economica e non per tutti, mentre il Supporto alla formazione e al lavoro è una misura accessibile solo ed esclusivamente agli occupabili che percepivano il reddito di cittadinanza per reinserirsi nel mondo del lavoro.
L’assegno di inclusione ha un importo massimo di 6mila euro l’anno, 500 al mese, più un contributo affitto, per chi vive in case in affitto con regolare contratto di locazione, di 3.360 euro l’anno, per 280 al mese.
Se il nucleo familiare è costituito solo da persone di 67 anni o disabili gravi, l’importo mensile è di 630 euro (7.560 l'anno) più 150 euro di contributo d’affitto (1.800 l’anno). Il nuovo assegno di inclusione sarà erogabile per massimo 18 mesi e rinnovabile per ulteriori 12 mesi, previa sospensione di un mese, per cui una volta terminata la misura, bisognerà aspettare un mese prima di presentare una nuova domanda.
Per avere il nuovo assegno di inclusione bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
essere cittadino dell’Unione o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cioè cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale;
avere un Isee entro i 9.360 euro;
avere un reddito entro i 6mila euro annui;
essere residenti in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
avere una persona disabile o un minore o un over 60 o una persona titolare di invalidità civile;
avere un valore del patrimonio immobiliare entro i 30mila euro, escludendo la prima casa se ha un valore non superiore a 150mila euro;
avere un valore del patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro, aumentati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo, massimali che aumentano ancora di 5.000 euro per ogni componente disabile e di 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
Chi vuole ricevere l’assegno di inclusione deve obbligatoriamente sottoscrivere un patto di attivazione digitale e autorizzare la trasmissione dei dati relativi alla domanda a centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, enti autorizzati all’attività di intermediazione, soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e il pagamento dell’assegno parte dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale.