Una serie di incentivi e contributo a fondo perduto al via disponibili, ma anche una serie di agevolazioni per tutti i cittadini per tutti per pagare meno tasse. Tra i primi incentivi anche alcuni per i giovani come resto al sud ma non solo.
Una possibilità di contributo a fondo perduto per aprire nuove attività imprenditoriali, sia per i giovani come resto al sud, che per altre realtà. E poi agevolazioni fiscali per pagare meno tasse sia per le famiglie che per i singoli cittadini
Che la questione meridionale rappresenti uno dei maggiori ostacoli al pieno sviluppo dell’Italia fin dagli anni appena successivi all’Unità è un fatto risaputo. Che, nonostante gli sforzi e i tentativi susseguitisi nel tempo, non siano riusciti a risolvere una questione capace di catalizzato in maniera quasi totalizzante l’attenzione di uno studioso del calibro di Gaetano Salvemini, è un dato di fatto.
E l’Italia, se il Sud non trova la strada per sciogliere i lacci che impediscono di raggiungere standard di sviluppo paragonabili a quelli delle regioni meridionali, farà sempre più fatica a reggere il ritmo che l’economia moderna impone ai vari attori. Impresa, lavoro e sviluppo. Questi sono i cardini alla base della decisione di destinare incentivi per fare impresa per i giovani delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Incentivi che verranno elargiti a fondo perduto, il massimo, insomma per chi vuole mettere in gioco sé stesso e scommettere ancora su un Paese e su un territorio dalle potenzialità davvero enormi, ma purtroppo inespresse.
Gli incentivi sono previsti per giovani che vivono nelle regioni del Sud Italia con un’età compresa tra diciotto e trentacinque anni e che vogliono realizzare nel proprio territorio imprese, creando lavoro, ricchezza e sviluppo. Resto al Sud, così si chiama questa iniziativa è rivolta ai giovani meridionali che vogliono usufruire di incentivi a fondo perduto. Per avere la possibilità di usufruire di tale beneficio c’è tempo fino al 15 gennaio 2018, termine ultimo per presentare la domanda.
La cifra stanziata è di tutto rispetto visto che a disposizione dei giovani meridionali il Ministero dello Sviluppo Economico, promotore dell’iniziativa che vuole combattere in maniera incisiva la disoccupazione giovanile che si annida particolarmente nel Mezzogiorno d’Italia, ha messo sul piatto ben un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro da utilizzare per la nascita di nuove attività imprenditoriali. L’obiettivo è quello di riuscire a creare oltre 100.000 imprese nell’arco temporale che va dal 2017 al 2025. Resto al Sud è rivolta a coloro che vivono in Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. Il bando non coinvolge però i liberi professionisti e le attività commerciali.
Questo importante provvedimento consentirà ai giovani che riusciranno ad usufruirne di fare impresa potendo contare su incentivi a fondo perduto. Infatti il 35 per cento della spesa totale effettuata per avviare la propria attività non dovrà essere più restituita, mentre la restante parte verrà elargita sotto forma di prestito da una banca, che però sarà coperto da un Fondo di Garanzia per le PMI comprensivo della copertura degli interessi.
Potranno fare domanda sia individui che piccole aziende che realizzano un progetto comune, ed ogni partecipante potrà chiedere non più di 50.000 euro, mentre per ogni progetto il tetto massimo è di 200.000 euro. La Regione Puglia fornisce finanziamenti alle micro imprese del territorio che intendono realizzare nuovi investimenti o devono sostenere spese di gestione.
Tra le misure di sostegno per chi ha figli già in vigore e prorogate anche per il prossimo anno spiccano soprattutto:
Cambia dal prossimo anno la soglia di reddito per poter avere accesso alle detrazioni fiscali per figlia a carico: stando a quanto confermano le ultime notizie, la soglia sarebbe stata portata a 4000 euro al mese da 2.840,51 euro. La misura rientra nel pacchetto bonus famiglia della nuova Legge di Stabilità 2018 attualmente all’esame del Parlamento. Questo vale per i figli a carico entro i 24 anni. sopra i 24 nni varrà lo stessa detrazione attuale. L’emendamento in discussione dell' Ap-Pd considera a carico del genitore il figlio che guadagna fino a 3500 euro all’anno, vale a dire circa 300 euro al mese. Chi ha figli fiscalmente a carico con uno stipendio mensile inferiore o pari ai 4000 euro mese potrà godere di una detrazione sulle tasse pari a 950 euro. I figli a carico danno diritto a detrazioni per abbassare la pressione fiscale e l’importo della detrazione per figli a carico varia in base a diversi parametri che sono:
Per calcolare la detrazione fiscale di cui si può beneficiare nei casi di figli a carico sono diverse le variabili da considerare, come:
Si tratta di una misura che viene vista con favore dai pendolari o comunque da tutti coloro che, per ragioni di lavoro o personali, si spostano di frequente con i mezzi pubblici. Nel testo della manovra è infatti presente una disposizione secondo cui i nuovi abbonamenti per treni e bus saranno convenienti ovvero proposti con sconti rispetto alla tariffa piena. I tecnici dell'esecutivo sono in questo momento impegnati nel definire i contorni del provvedimento su cui accendere il semaforo verde entro la fine dell'anno. In questo modo, i nuovi abbonamenti diventeranno più convenienti già nel 2018. Naturalmente non tutti i tipi di abbonamento potranno usufruire di questa agevolazione, ma occorre rispettare criteri ben precisi. I dettagli definitivi saranno resi noti a breve, ma le linee guida sono chiare. Per quanto riguarda le tempistiche, il testo definitivo era atteso in parlamento già da alcuni giorni ma per via della sovrapposizione con altre leggi in discussione, le scadenze sono slittate.
Non si tratta di una novità assoluta poiché già da tempo si discute di questa opportunità. Di proposte simile per facilitare i pendolari ne sono state presentate diverse nel corso degli anni, ma solo adesso si sta arrivando a concretizzazione. Le caratteristiche del provvedimento sono presto dette: lo scontro assumerà la forma di una detrazione del 19 per cento sul costo dell'abbonamento dei trasporti pubblici, compresi i treni locali, regionali e interregionali. Il primo limite da rispettare è il tetto massimo di spesa detraibile che non può superare la cinquantina di euro (esattamente 48 euro se sarà confermata la quota del 19 per cento). Significa in buona sostanza che il bonus è esercitabile solo fino a 250 euro di spesa. Senza dubbio si aprirà la solita discussione se la somma sia alta o bassa ovvero se risponderà ai reali bisogni.
Ma non c'è dubbio che siamo davanti a un taglio di spesa che fa senz'altro comodo, soprattutto agli studenti. A dimostrazione di come resti ancora tanto da definire, c'è ancora un nodo di base da sciogliere: si tratterà di un beneficio individuale con cui alleggerire l'impegno di spesa di uno o più abbonamenti? Tutto dipenderà dalla quantità di risorse che l'esecutivo intende mettere sul piatto. Non sono infatti state comunicate le coperture economiche di questa misura. E poi, quali mezzi pubblici saranno coinvolti in questa maxi manovra? Probabilmente tutti ovvero non solo treni e bus, quelli più utilizzati per spostarsi da pendolari e studenti. Ma anche le metropolitane, molto utilizzate nelle grandi città da Milano e Roma da tante altre categorie. I numeri degli abbonamenti staccati tutti gli anni danno l'idea dello sfruttamento di questo mezzo di trasporto urbano da parte di tutta la cittadinanza.
La nuova Legge di Stabilità 2018 conferma agevolazioni e detrazioni fiscali per coloro che hanno intenzione di ristrutturare casa o intervenire con misure volte al raggiungimento di una maggiore efficienza energetica. Sono diverse le agevolazioni e i bonus per la casa 2018. E stiamo parlando di:
Per quanto riguarda l'ecobonus, la detrazione del 65% vale ancora fino al 31 dicembre 2017. Il prossimo anno, infatti, la detrazione scende al 50%, per cui chi ha intenzione di cambiare caldaie e infissi, o installare schermature solari per balconi e terrazzi, e vuole godere della maggiore agevolazione è bene che lo faccia in fretta perchè dal 2018 la detrazione prevista per l'ecobonus scenderà al 50%. Anche per l’ecobonus valgono le 10 quote annuali dello stresso importo fino a un limite massimo di spesa variabile che, in particolare, è di: