Dichiarazione redditi con 730 2023
Dichiarazione dei redditi 2023, chi deve farla e chi può non presentare.
Si avvicina a grandi passi l'appuntamento con la dichiarazione dei redditi 2023. Un passaggio a cui sono soggetti tutti i percettori di reddito o di compensi, ma con alcune importanti eccezioni. E poco conto che i redditi sia da lavoro dipendente o da lavoro autonomo perché per ciascuna di queste situazioni è previsto un differente modello da compilare e da inviare al fisco.
Nel primo caso occorre fare riferimento al 730, ordinario o precompilato, nel secondo al modello Redditi, ex Unico. E sempre sulla base dei redditi prodotti nell'anno di imposta precedente.
Possono utilizzare il modello 730 precompilato o ordinario, per la dichiarazione dei redditi i pensionati e lavoratori dipendenti, chi percepisce indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente, i soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca, i sacerdoti della Chiesa cattolica, i giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive.
E ancora: chi è impegnato in lavori socialmente utili, i lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all'anno, il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato, i lavoratori con soli redditi di collaborazione coordinata e continuativa, i produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d'imposta, Irap e Iva.
Sono esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi i contribuenti che possiedono solo redditi soggetti a imposta sostitutiva e diversi da quelli soggetti a cedolare secca (come interessi sui Bot o su altri titoli del debito pubblico), redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (come interessi sui conti correnti bancari o postali o redditi derivanti da lavori socialmente utili).
In generale è esonerato dalla presentazione della dichiarazione il contribuente, non obbligato alla tenuta delle scritture contabili, che possiede redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore a 10,33 euro.
L'alternativa al modello 730 è il modello Redditi Persone fisiche 2023, destinato a chi nel 2023 ha percepito redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita Iva, redditi d'impresa anche in forma di partecipazione, redditi derivanti da produzione di agroenergie oltre i limiti previsti, plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata.
E poi: redditi provenienti da trust in qualità di beneficiario. Un modello esclude l'altro ovvero chi ha presentate la dichiarazione con il 730 non può aggiungere anche quella con modello Redditi. La prima è da utilizzare solo nel caso in cui non siano da dichiarati ricavi dalle fonti indicate per il modello Redditi.