Sentenza evasione fiscale 2022 in sfavore contribuenti
Evasione fiscale 2022, sentenza tribunale in sfavore contribuenti e apre scenari nuovi. Fa discutere
Ci sono alcune sentenze sull'evasione fiscale su cosa deve essere considerata tale che sono destinate a lasciare il segno perché rappresentano un precedente giudiziario che mette in discussione certezze acquisite.
Ed è quanto succede con la recentissima decisione della Corte di Cassazione secondo cui non è indispensabile produrre prove certe per dimostrare l'evasione fiscale dei contribuenti.
A fare la differenza, hanno spiegato i giudici, è la concordanza di tutti gli elementi che l'amministrazione finanziaria ha presentato come prove. Sono più che sufficienti per il riconoscimento del reato contestato.
I giudici sono stati chiamati a esprimersi in seguito a una vicenda che ha visto contrapporsi un contribuente accusato di evasione fiscale con l'Agenzia delle entrate, successivamente alla doppia sentenza della Commissione tributaria provinciale e della Commissione tributaria regionale che aveva già dato ragione al fisco.
La conclusione, destinata a far discutere a più riprese, è che basta che le prove di accuse siano coerenti e convergenti verso la stessa direzione per condannare il contribuente. Entriamo nei dettagli e vediamo
L'intervento si è infatti reso necessario in seguito alla contestazione di evasione fiscale da parte dell'Agenzia delle entrate a una agenzia immobiliare. L'accusa? Aver dichiarato prezzi di vendita più bassi di quelli applicati e, a sostegno delle proprie tesi, gli uomini del fisco hanno esibito i dati degli Osservatorio del mercato immobiliare.
Di visione opposta l'agenzia, secondo cui non si trattava di un prova valida e incontestabile di evasione delle tasse. Ma per la Cassazione è da considerare valida l'evasione fiscale presuntiva se le prove sono considerate nella loro complessità e non singolarmente.
Come messo nero su bianco dai giudici, in tema di prova per presunzioni, il giudice è tenuto a seguire un procedimento che si articola in due momenti valutativi.
In primo luogo, occorre una valutazione analitica degli elementi indiziari per scartare quelli privi di rilevanza e conservare, invece, quelli che, presi singolarmente, presentino una positività parziale o almeno potenziale di efficacia probatoria.
Quindi è doverosa una valutazione complessiva di tutti gli elementi presuntivi isolati per accertare se essi siano concordanti e se la loro combinazione sia in grado di fornire una valida prova presuntiva, che magari non potrebbe dirsi raggiunta con certezza considerando uno o alcuni di essi.
Ne consegue che deve ritenersi censurabile in sede di legittimità la decisione in cui il giudice si sia limitato a negare valore indiziario agli elementi acquisiti in giudizio senza accertare se essi, quand'anche sforniti di valenza indiziaria, non fossero in grado di acquisirla ove valutati nella loro sintesi, nel senso che ognuno avrebbe potuto rafforzare e trarre vigore dall'altro in un rapporto di completamento.