Fattura elettronica, emissione in ritardo fattura 2023. Cosa fare, soluzioni
E’ ormai obbligatoria per tutti l’emissione di fatture elettroniche non solo tra Pubbliche amministrazioni ma anche tra privati e sono serrate l regole che disciplinano invii e tempi di emissione delle fatture stesse con il rischio di incorrere in immediate sanzioni nei casi di trasgressione delle norme. Per mancate emissioni di fatture o ritardi sono, infatti, previste sanzioni. Ci sono soluzioni per evitare di incorrere in sanzioni per emissione in ritardo delle fatture 2023?
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, per l’emissione in ritardo di una fattura elettronica 2023 sono previste sanzioni. L’emissione della fattura elettronica deve, infatti, obbligatoriamente avvenire nel momento in cui si effettua l’operazione imponibile, con un eventuale ritardo di 12 giorni. Se il ritardo di emissione della fattura elettronica supera quest’arco di tempo è prevista una sanzione.
Trascorso, infatti, il periodo di transitorio del primo semestre 2023 che prevedeva una attenuazione o annullamento delle sanzioni per la tardiva emissione della fattura elettronica a causa di eventuali problemi tecnici che si potevano riscontrare, attualmente per la fatturazione elettronica o registrazione tardiva è, in particolare, prevista una sanzione dal 90% al 180% dell’imposta, a partire da un importo minimo di 500 euro. La sanzione è compresa tra 250 e 2.000 mila quando la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo.
In molti si chiedono se ci sono soluzioni per evitare sanzioni per ritardi di emissione di una fattura elettronica che possono magari dipendere da problemi tecnici di invio. In realtà, è bene sapere che una volta fatta la fattura e trasmessa al sistema di interscambio Sdi dell’Agenzia delle Entrate, la fattura si considera emessa a tutti gli effetti.
Nel caso di ritardi, però, ma di emissione della fattura nei termini utili per la liquidazione Iva, evitare le sanzioni non è possibile ma è possibile ridurre le somme sanzionatorie da pagare ricorrendo al ravvedimento operoso che prevede sanzioni ridotte e che sono:
La sanzione si riduce se la fattura non emessa riguarda operazioni non imponibili ai fini Iva o esenti e in tal caso è compresa tra il 5% e il 10% dei corrispettivi omessi o non registrati completamente, da un minimo di 516 euro.