Affitti brevi, quali sono i nuovi adempimenti
L'obiettivo di queste nuove norme è estremamente chiaro: contrastare le forme di illegalità nella gestione degli affitti. Ecco cosa cambia dal 2023.
Gli affitti brevi sono sempre più diffusi, ma allo stesso tempo diventano più stringenti le norme in materia. Chi affitta è chiamato a rispettare nuovi adempimenti e a seguire regole ben precise per non deragliare dai binari della legalità.
Dal punto di vista legislativo, per contratti di locazione breve si intendono i contratti stipulati da persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, di durata non superiore a 30 giorni, anche se prevedono la prestazione di servizi accessori di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, che hanno per oggetto immobili a uso abitativo, comprese le sublocazioni e le concessioni in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario. Approfondiamo i dettagli più interessanti e dunque:
Cosa cambia allora con le nuove regole? I gestori delle piattaforme digitali dovranno comunicare all'Agenzia delle entrate i codici fiscali dei locatori, i redditi percepiti e i dati catastali degli immobili affittati. Lo devono fare con una certa frequenza in quanto ogni tre mesi devono comunicare queste informazioni agli stessi uffici del fisco. A dimostrazione di come la materia degli affitti brevi siano in costante fermento, solo un anno fa il governo era intervenuto per mettere alcuni punti fermi.
I dati devono essere predisposti e inviati attraverso i servizi dell'Agenzia delle entrate, in conformità alle specifiche tecniche in materia. La comunicazione deve essere effettuata entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello di conclusione del contratto.
Come precisato dall'Agenzia delle entrate, i soggetti residenti e non residenti operano la ritenuta del 21% sull'ammontare dei corrispettivi lordi, dovuti per i contratti di locazione breve, se intervengano nel pagamento o incassino i corrispettivi, all'atto del pagamento al beneficiario. Nel caso in cui il beneficiario non eserciti in sede di dichiarazione dei redditi l'opzione per l'applicazione del regime della cedolare secca, la ritenuta si considera operata a titolo di acconto.
Dopodiché - precisa ancora il fisco - la ritenuta è versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata, nonché dichiarata e certificata. I soggetti che operano la ritenuta assolvono l'obbligo di comunicazione dei dati mediante la certificazione e utilizzando il codice tributo specifico per il versamento tramite modello F24 della ritenuta e sono stati indicati i codici da utilizzare per recuperare eventuali eccedenze di versamento.
Cosa succede nel caso di mancato rispetto delle nuove disposizioni sugli affitti brevi? Molto semplice verrà bloccato nell'esercizio della propria attività. A essere coinvolti sono i locatari ovvero i beneficiari del pagamento.
Si tratta delle persone fisiche che, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, mettono a disposizione l'immobile a uso abitativo sulla base dei contratti di affitto breve incassando i relativi canoni o corrispettivi. In termini pratici sono coloro che esercitano attività di intermediazione immobiliare e coloro che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da affittare.