I nuovi controlli e accertamenti fiscali nel 2023 al via da Agenzia Entrate

di Marianna Quatraro pubblicato il
I nuovi controlli e accertamenti fiscali

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Governo Meloni ha deciso di implementare ancora controlli e accertamenti fiscali nel 2023: come saranno e per chi

Quali sono i nuovi controlli e accertamenti fiscali nel 2023 al via da Agenzia Entrate? Il fenomeno dell’evasione fiscale, così come delle dichiarazioni non congrue, è decisamente diffuso nel nostro Paese e da tempo si pensa a misure per arginarlo. Tuttavia, pur implementando controlli e provvedimenti antievasione, il fenomeno continua ad essere molto diffuso nel nostro Paese. E proprio per questo, il governo Meloni ha deciso di implementare ancora controlli e accertamenti fiscali nel 2023. 

  • Nuova circolare Agenzia Entrate per chiarimenti accertamenti fiscali 2023
  • Nuovi controlli dichiarazione dei redditi con 730 cosa cambia nel 2023
  • Nuovi controlli 2023 per Partite Iva ordinarie e forfettarie al via
  • Nuovo algoritmo per controlli fiscali di dati incrociati al via nel 2023


Nuova circolare Agenzia Entrate per chiarimenti accertamenti fiscali 2023

Per evitare controlli e sanzioni e regolarizzare le proprie posizioni e anche situazioni debitorie con il Fisco, l'Agenzia delle Entrate ha di recente reso nota una circolare spiegando modalità e termini per sanare le situazioni tra cittadini e Fisco, anche in relazione a diversi adempimenti che le stesse Entrate devono assolvere. Per rendere più semplici tali procedure, è stata definita una nuova modalità di assistenza possibile tramite appuntamento.

Come precisato dalle Entrate, gli appuntamenti si possono prenotare online, direttamente sul sito delle Entrate o tramite il numero verde, o, ancora, tramite smartphone scaricando l’app dedicata. Qualche giorno prima della data stabilita per l’appuntamento, le Entrate possono contattare il contribuente per conoscere ulteriori elementi sulla richiesta presentata in fase di prenotazione.

Secondo quanto spiegato dalle Entrate, tale modalità di definizione di posizioni dei contribuenti permette in molti casi di risolvere la questione e, a volte, anche direttamente con il contatto telefonico, evitando così al contribuente di doversi recare necessariamente di persona presso un ufficio delle Entrate.

Nuovi controlli dichiarazione dei redditi con 730 cosa cambia nel 2023

Altre novità relative ai controlli fiscali decisi ad essere sempre più stringenti e capillari nel 2023 riguardano i controlli che scatteranno sul 730 2023 e che saranno più capillari per chi non accetta la dichiarazione dei redditi precompilata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Il fisco può, infatti, decidere di avviare specifici controlli sulle dichiarazioni dei redditi che però solitamente non vengono effettuati sulle dichiarazioni dei redditi presentate con modello 730 precompilato accettato senza modifiche. 

L’ultimo decreto semplificazioni ha previsto esenzioni dai controlli fiscali per chi presenta la dichiarazione dei redditi tramite Caf o intermediari abilitati e non solo tramite precompilata, ma con spese sanitarie non modificate. In ogni caso, l’intermediario deve sempre verificare che le informazioni presentate dal contribuente e inserite nella precompilata sono le stesse inviate tramite tessera sanitaria, ma non ha più l’obbligo di conservare fatture e scontrini che riguardano le spese sanitarie del contribuente.

E altre novità previste per la dichiarazione precompilata 730 2023 riguardano: 

  • il bonus musica, che dovrebbe permettere di usufruire in dichiarazione dei redditi di una detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta, a meno di revisione da parte del governo Meloni, per lo studio e la pratica della musica dei figli di età compresa tra i 5 anni e i 18 anni ma solo a condizione che iscrizione o abbonamenti pagati riguardino conservatori di musica, scuole di musica iscritte nei registri regionali, istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una pubblica amministrazione per lo studio e la pratica della musica;
  • destinazioni di 8,5,2 per mille, con dematerializzazione della scheda della scelta di destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille nel caso di 730 presentato tramite sostituto d’imposta.

Nuovi controlli 2023 per Partite Iva ordinarie e forfettarie al via

Nuovi controlli e accertamenti fiscali sono pronti a scattare nel 2023 anche, e soprattutto, nei confronti di lavoratori autonomi e professionisti titolari di Partita Iva, sia forfettaria che ordinaria, e sulle cosiddette Partite Iva apri e chiudi, per cui è prevista una grande stretta. 

In particolare, stando a quanto annunciato nei casi di partite Iva cosiddette apri e chiudi, che sono principalmente di lavoratori stranierin in Italia, con la nuova Manovra Finanziaria 2023 è stato introdotto un nuovo obbligo, vale a dire quello di una fideiussione per i soggetti extra Ue che vogliono riavviare un’attività da presentare all’Agenzia delle Entrate all’atto della richiesta della partita Iva. 

Chi chiude una Partita Iva e vuole poi nuovamente aprirla, può farlo come:

  • lavoratore autonomo;
  • imprenditore individuale;
  • rappresentante legale di società;
  • associazione o ente, con o senza personalità giuridica, costituite successivamente al provvedimento di cessazione della partita Iva.

La riapertura di una Partita Iva, prima chiusa, può avvenire solo a condizione venga rilasciata una polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per la durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo non inferiore a 50mila euro.

Il nuovo obbligo di fideiussione si affianca a controlli mirati che puntano ad individuare i casi di evasione e frode fiscale collegate proprio all’apertura e alla chiusura continue di partite Iva.

Nuovo algoritmo per controlli fiscali di dati incrociati al via nel 2023

Stando a quanto riportano le ultime notizie, nuovi controlli e accertamenti fiscali nel 2023 al via da Agenzia Entrate potrebbe entrare finalmente e ufficialmente in vigore il nuovo algoritmo per controlli fiscali derivanti dall’incrocio di diversi dati del contribuente, che avrebbe dovuto partire nel 2022 ma che molto probabilmente sarà rinviato al prossimo 2023.

Si tratta, in particolare, del nuovo algoritmo antievasione fiscale basato sull’interconnessione fra le banche dati dell’Anagrafe tributaria che dovrebbe essere usato per definire, a livello centrale, apposite liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da rendere poi note alle strutture periferiche dell’Agenzia delle Entrate e che nascono dall’incrocio tra i dati presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari e le altre informazioni in possesso dell’Amministrazione finanziaria.