Imposte catastali casa 2023 aumenti ufficiali
Imposte catastali sulla casa 2023, aumenti ufficiali. Cosa cambia
Il Documento Programmatico di Bilancio trasmesso all’UE con tutte le novità che rientreranno nella prossima Legge di Bilancio 2023 prevede stangate anche per la casa e chi ha intenzione di acquistare una casa, anche la prima, il prossimo 2023 è bene che inizi a farsi due conti. A cambiare sono imposta ipotecaria e catastale sugli immobili soggetti all’imposta di registro. Vediamo cosa cambia nel 2023 per le nuove imposte catastali sulla casa.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, dal prossimo anno, come contenuto nella nuova Legge di Bilancio, imposta ipotecaria e imposta catastale, che confluiscono nella cosiddetta imposta ipocatastale, che si pagano sempre quando si acquista una casa, anche nel caso della prima casa, si preparano a triplicare.
Il Documento programmatico di bilancio varato dal Governo prevede, infatti, un aumento dagli attuali 50 euro a 150 euro ognuna ed essendo due tasse distinte ma che si applicano insieme al momento di acquisto di una casa, l’aumento complessivo diventa di 300 euro, ben 200 euro in più di quanto attualmente previsto.
A questo costo fisso, bisogna poi aggiungere tutte le altre spese variabili che l’acquisto di una casa implica, l’imposta di registro ordinaria al 9%, che scende al 2% nel caso di acquisto con le agevolazioni prima casa, a imposta di bollo.
Aumenti in arrivo con la prossima Legge di Bilancio 2023 non solo per le imposte catastali. La casa è ancora nel mirino di aumenti con l’ipotesi annunciata di cambiare la cedolare secca al 10% in scadenza alla fine di quest’anno 2023, dal prossimo 2023.
Considerando l’importanza che l’istituzione del regime fiscale agevolato della cedolare secca per affitti di case e locali commerciali ha rivestito negli ultimissimi anni nella lotta all’evasione fiscale nel settore locazioni, la proroga dell’aliquota agevolata al 0% sembrava essere scontata. Ma evidentemente così non sarà.
Stando a quanto confermano le ultime notizie, avanza, infatti, l’ipotesi di aumento dell’aliquota dal 10 al 12,5% per la cedolare secca sugli affitti a canone concordato, una decisione che secondo Confedilizia potrebbe rappresentare un pericoloso autogol.