Quali sono i motivi per cui la seconda rata Imu sarà più alta e anche nel 2024: appuntamento con il pagamento il prossimo 16 dicembre
Perché la seconda rata dell’Imu 2023 sarà più alta a dicembre e ci saranno aliquote maggiori anche nel 2024? Il presupposto di pagamento dell’Imu è il possesso di fabbricati, esclusa l’abitazione principale (salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9); aree fabbricabili e terreni agricoli e l’imposta deve essere pagata solo da proprietario dell’immobile, o genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice, o concessionario nel caso di concessione di aree demaniali.
Nel caso di casa di proprietà in affitto, il pagamento dell’Imu spetta sempre al proprietario di casa e mai all’inquilino. Il versamento dell’Imu deve essere effettuato esclusivamente o con modello F24 o con bollettino di conto corrente postale.
Sono, infatti, già previsti aumenti dei pagamenti Imu a dicembre perché ogni singolo Comune può deliberare le aliquote di pagamento delle imposte, modificando e aumentando le aliquote Imu da approvare e pubblicare entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento.
Se, dunque, il proprio Comune di residenza ha modificato o modificherà le aliquote di calcolo Imu rispetto a quanto previsto a giugno, per il pagamento del saldo Imu di dicembre si devono applicare le nuove aliquote decise.
In mancanza di nuova delibere, per il calcolo Imu di dicembre si devono considerare le aliquote di base Imu e non più quelle vigenti nell’anno precedente, come prima accadeva. Stando a quanto riportano le ultime notizie, l’Imu costerà di più soprattutto in determinate città come Milano, Roma e Bologna.
Per permettere al Mef di pubblicare entro il 28 ottobre di ogni anno le nuove aliquote di pagamento Imu deliberate, i Comuni devono trasmetterle entro il termine del 14 ottobre dello stesso anno e in via telematica, per cui c’è ancora tempo ancora fino al mese di ottobre per fissare nuovi aumenti Imu, che certamente in quasi tutti i Comuni ci saranno e i costi Imu saranno più alti a dicembre 2023 ma anche nel 2024 fino a quando almeno i Comuni non delibereranno ulteriori eventuali modifiche delle aliquote.
La delega fiscale approvata non prevede specifiche e importanti modifiche dirette sull’Imu ma riporta l'idea di revisione e riordino delle imposte locali, tra cui potrebbero esserci proprio Imu e anche tari, che si vorrebbero spostare da livello statale a livello regionale.
La delega fiscale approvata prevede, infatti, l’attuazione del federalismo fiscale, insieme alla semplificazione degli adempimenti tributari e alla possibilità per le Regioni di varare leggi per l’accertamento esecutivo e le sanatorie, la razionalizzazione dei tributi regionali e la trasformazione di alcuni tributi istituiti con una legge dello Stato, in tributi previsti da leggi regionali.
Con la nuova delega fiscale, dunque, gli enti locali avranno una maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire in piena libertà le proprie finanze e imposte e ciò significa che regioni e Comuni potranno decidere autonomamente come e quanto far pagare le imposte locali, per cui anche l’Imu diventa un’imposta regionale e non più di competenza statale.