Imu e Tasi 2022 unica tassa. Aumenti forti previsti. Ecco per chi
Imu e Tasi, saranno una unica tassa nel 2022, accorpati in una unica imposta definita local tax che rientrerà nella Leggei di Bilancio 2022 comeemerge dal testo ufficiale che verrà inviato in Parlamento per la votazione dal Governo Conte
Da una parte c'è la volontà del Governo di rendere più semplice e immediata la tassa sulla casa, dall'altra quella di rendere le due tasse, Imu e Tasi 2022, unificandole molto più difficili da evadere, non pagare in una misura contro l'evasione fiscale.
L'Imu è la tassa sulla proprietà, da pagare su tutte le abitazioni differenti dalla prima (purché non sia di lusso) sulla base delle aliquota fissate dal proprio Comune. La Tasi è l'imposta sui servizi indivisibili che finanzia i costi di servizi comunali come la manutenzione strade e l'illuminazione pubblica.
A differenza dell'Imu, una parte di questa imposta è dovuta anche dall'eventuale inquilino presente nella casa e non solo dal proprietario. In comune hanno le scadenze entro cui versare l'acconto (il 16 giugno) e il saldo (il 16 dicembre).
Al di là dell'ipotesi di fare pagare le tassa sugli immobili con la dichiarazione dei redditi, l'idea più concreta è adesso quella dell'unificazione. Che potrebbe avere conseguenze anche sulle tempistiche con la previsione di un numero maggiore di rate nel corso dell'anno.
Il pagamento di Imu e Tasi continuerà a essere eseguito solo con il modello F24 tramite versamento in banca o in posta, utilizzando i codici tributi indicati dall'Agenzia delle entrate. I pagamenti devono essere eseguiti con il codice fiscale o con la partita Iva del contribuente.
Il conteggio di Imu e Tasi 2022 insieme, comprese le nuove detrazioni ed esenzioni, continua a rimanere cura del contribuente che, sulla base del valore della rendita catastale rivalutata ai fini Imu, applicano le aliquote riferite a ciascun singolo tributo.
Per la quantificazione dell'imposta annua è necessario determinare la base imponibile dell'immobile oggetto d'imposizione.
La base imponibile serve anche per il pagamento della Tasi. Per i terreni agricoli - oggetto nel tempo di numerosi scontri - il valore dell'Imu si determina applicando al reddito domenicale la rivalutazione del 25%, moltiplicandola poi per il coefficiente coefficiente di 135 oppure per 75 nel caso di terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli iscritti alla previdenza agricola.
La questione delle imposte sulla casa va comunque valutata con una prospettiva più ampia perché da una parte si profila l'unificazione di Imu e Tasi 2022 e dall'altra un aumento per chi paga di più.
Per dirla con le parole del quotidiano Libero che ha sollevato la polemica, si tratta di una patrimoniale mascherata che permetterebbe allo Stato di incassare il 13% in più. Una quota maggiore sfilata dalle tasche dei contribuenti.
Lo strumento utilizzato è l'innalzamento dell'aliquota. Stando alle regole in vigore fino a questo 2022, l'aliquota base dell'Imu è pari allo 0,76% del valore catastale e alle amministrazioni comunali è concessa la facoltà di aumentarla o abbassarla secondo soglie fissate per legge. Dall'altra parte, l'aliquota della Tasi è pari allo 0,1%.
Ebbene, stando alle indiscrezioni raccolte dal quotidiano, la volontà del governo è di innalzare il tetto massimo dell'aliquota base dell'Imu allo 0,86%. Sulla questione è intervenuta anche Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, secondo cui si tratterebbe innanzitutto di un affronto al buon senso, oltre che ai proprietari.
Non solo, ma il governo sostenuto da Partito democratico e Movimento 5 Stelle punterebbe anche ad aumentare il prelievo sugli immobili di lusso, come ville e castelli, su cui i proprietari pagano già l'Imu, anche se si tratta di prima casa.