Quali sono le misure della delega fiscale che potrebbero entrare subito in vigore per sostenere gli italiani: cosa prevedono e per chi
Quali novità tra Irpef, tasse, detrazioni e bonus potrebbero entrare subito in vigore con approvazione della delega fiscale? La delega fiscale è arrivata in Gazzetta Ufficiale e ora il governo ha 24 mesi di tempo al massimo per la definizione dei decreti ad hoc.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, ci sarebbe l’intenzione di inserire alcune misure della delega già nella legge di Bilancio per farle entrare subito in vigore, per esempio detassazione delle tredicesime o nuovo bonus, mentre più difficile sarebbe l’inserimento della revisione dell’Irpef o delle detrazioni e deduzioni, se non solo un minimo riordino delle stesse soprattutto per la casa con riferimento ai bonus edilizi. O potrebbe entrare in vigore sin da subito un nuovo bonus sulla scia dei precedenti di 150-200 euro, come anche appare più probabile.
Novità Irpef in delega fiscale
Tasse, detrazioni e bonus in delega fiscale e quali potrebbero entrare subito in vigore
Novità Irpef in delega fiscale
La misura cardine della delega fiscale resta certamente la revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi che il governo punta a ridurre portandole dalle attuali quattro a tre ma si tratta di un intervento che richiederebbe molte risorse economiche per cui è molto difficile che possa entrare in vigore subito.
Le aliquote Irpef attualmente in vigore sono le seguenti:
del 23% per redditi fino a 15.000 euro;
del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro;
del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Le ipotesi di revisione Irpef in base agli scaglioni di reddito sono diverse a partire dalle nuove seguenti aliquote:
del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, chi ha redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro sarebbe avvantaggiato perché l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%, mentre sarebbero penalizzati coloro che hanno redditi annui sui 25mila euro. Non ci sarebbe, invece, alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, per cui resterebbe invariata l’aliquota attuale al 23%.
Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
al 23% per redditi fino a 28.000 euro;
al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questa modifica Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, perchè tutti pagherebbero meno tasse.
Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote:
aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Con questa modifica Irpef per chi ha redditi più bassi tra i 15mila e i 28mila euro ci sarebbe un aumento dell’aliquota di tassazione, mentre chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro sarebbe avvantaggiato.
Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, sarebbero avvantaggiati tutti, da coloro che percepiscono redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro, per cui potrebbero esserci aumenti di circa 60 euro, fino a 800-1.000 euro per chi ha redditi più alti. La premier Meloni avrebbe, inoltre, di recente annunciato di voler modificare anche la prima aliquota al 23%, che dovrebbe essere abbassata in modo da agevolare maggiormente chi ha redditi più bassi.
Tasse, detrazioni e bonus in delega fiscale e quali potrebbero entrare subito in vigore
Insieme alla revisione delle aliquote Irpef, con la riforma fiscale si preparano a cambiare anche le detrazioni, comprese quelle sulla casa. Non ci sono al momento ancora ipotesi certe di novità per le detrazioni, ma si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
Ulteriori novità per le tasse con la prossima delega fiscale sarebbero le seguenti:
detassazione di straordinari e tredicesime per i redditi più bassi;
possibilità di rateizzare l’acconto delle tasse di novembre;
riduzione della ritenuta d’acconto per i lavoratori autonomi;
superamento dell’Irap;
modifiche per i premi di produttività, per cui è prevista una riduzione dell’Ires per le imprese dove risulta la partecipazione agli utili dei dipendenti;
cancellazione del superbollo auto;
concordato preventivo biennale, che prevede la definizione per due anni della base imponibile su cui pagare le tasse, per cui ogni soggetto potrà sapere quante tasse pagare nei prossimi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto;
riduzione delle tasse sugli investimenti di lungo termine, agevolando così solo chi rischia di più.
Molto probabilmente, avendo risorse economiche limitate, le misure che potrebbero entrare subito in vigore, o con decreti ad hoc, potrebbero essere o la detassazione delle tredicesime già dal prossimo mese di dicembre, che garantirebbe non solo ai lavoratori dipendenti mensilità aggiuntive più consistenti ma rappresenterebbe anche una misura importante per avere maggiore consenso per il governo in vista delle prossime elezioni europee 2024, o un nuovo bonus una tantum sulla scia di quanto fatto con i precedenti bonus di 150-200 euro lo scorso anno e già annunciato dal governo Meloni solo per chi percepisce redditi più bassi, anch’esso importante al fine di un maggior consenso in vista delle europee del prossimo anno.