Istruzioni prima fattura elettronica partite iva forfettarie
Scelta del giusto servizio, numerazione da seguire, dati da inserire: quali sono le istruzioni per la compilazione di fatture elettroniche per forfettari
Quali sono le istruzioni da seguire passo dopo passo per fare prima fattura elettronica per partite iva forfettarie? E’ scattato dal primo luglio l’obbligo di fatturazione elettronica per i titolari di partita Iva forfettaria.
La fattura elettronica è un tipo di fattura emessa in formato digitale XML e ricevuta in base a specifici requisiti standard stabiliti dalla legge in termini di autenticità, integrità e leggibilità dei contenuti dal momento della sua emissione e per i successivi 10 anni. Vediamo quali sono le istruzioni da seguire per i forfettari per fare le fatture elettroniche.
I titolari di partita Iva forfettaria ormai obbligati ad emettere fatture elettroniche possono farlo in piena autonomia (o in alternativa rivolgersi a commercialisti) e il primo passo da compiere è quello di scegliere il giusto software, specifico servizio che genera la fattura nel formato XML e la invia al Sistema di Interscambio (SdI). Il Sistema esamina a sua volta il documento e lo invia al destinatario.
Diversi sono i servizi che si possono scegliere, da pec.it, ad Aruba, alla stessa Agenzia delle Entrate, che offre un sistema di fatturazione elettronica gratuita, ecc.
Una volta scelto il software da usare per l’emissione di fatture elettroniche per forfettari, bisogna fare attenzione alla numerazione delle fatture. Considerando che il nuovo adempimento arriva a metà anno e nel corso dei precedenti sei mesi sono già state emesse fatture cartacee e già numerate, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la numerazione delle fatture elettroniche per forfettari deve seguire la numerazione progressiva partendo dall’ultima fattura cartacea emessa.
Se, per esempio, la fattura emessa a giugno, in formato cartaceo, era la numero 6, a luglio di deve emettere fattura elettronica con numero 7 e non ripartire con il numero 1.
Scelto il software, si può compilare la fattura riportando innanzitutto dati del mittente:
Scegliendo alcuni software, basta inserire tali dati una sola volta, la prima, per poi averli in automatico nelle successive fatture,
Dopo aver inserito i propri dati nella fattura, bisogna inserire quelli del cliente o consumatore e cioè:
Il passo successivo da compiere è quello di inserire i dati della fatturazione che sono:
Se l’importo delle fatture è superiore ai 77,47 euro, i titolari di partite Iva in regime forfettario devono applicare l’imposta di bollo di 2 euro e, in fase di compilazione della fattura elettronica, bisogna riportare ‘SI’ nel campo ‘Bollo Virtuale’.
L’ultimo passo da fare consiste nella firma digitale della fattura elettronica e nell’invio della stessa al Sistema di Interscambio e molti software per la fatturazione elettronica permettono di compiere contemporaneamente entrambe le operazioni con un solo clic.
I titolari di partite Iva forfettarie non sono obbligati a ricevere le fatture elettroniche ma possono comunque ricevere e-fatture in copia cartacea o in PDF o entrando nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, o tramite PEC;
Una volta ricevute le fatture, i contribuenti in regime forfettario possono conservarle:
Per i titilari di partita forfettaria è obbligatorio conservare il documento cartaceo e basta scaricare il file ricevuto (via email, tramite Ppec o codice destinatario), stamparne una copia cartacea, archiviarla e conservarla per almeno dieci anni.
Precisiamo che i titolari di partita Iva forfettaria obbligati ad emettere fattura elettronica devono, infatti, inserire all’interno della stessa specifiche diciture che sono: