Istruzioni passo dopo passo per fare prima fattura elettronica per partite iva forfettarie

di Marianna Quatraro pubblicato il
Istruzioni passo dopo passo per fare pri

Istruzioni prima fattura elettronica partite iva forfettarie

Scelta del giusto servizio, numerazione da seguire, dati da inserire: quali sono le istruzioni per la compilazione di fatture elettroniche per forfettari

Quali sono le istruzioni da seguire passo dopo passo per fare prima fattura elettronica per partite iva forfettarie? E’ scattato dal primo luglio l’obbligo di fatturazione elettronica per i titolari di partita Iva forfettaria.

La fattura elettronica è un tipo di fattura emessa in formato digitale XML e ricevuta in base a specifici requisiti standard stabiliti dalla legge in termini di autenticità, integrità e leggibilità dei contenuti dal momento della sua emissione e per i successivi 10 anni. Vediamo quali sono le istruzioni da seguire per i forfettari per fare le fatture elettroniche.

  • Scegliere apposito servizio per fare fattura elettronica per forfettaria
  • Come fare numerazione di fatture elettroniche per forfettari
  • Dati da inserire nelle fatture elettroniche per partite Iva forfettarie

Scegliere apposito servizio per fare fattura elettronica per forfettaria

I titolari di partita Iva forfettaria ormai obbligati ad emettere fatture elettroniche possono farlo in piena autonomia (o in alternativa rivolgersi a commercialisti) e il primo passo da compiere è quello di scegliere il giusto software, specifico servizio che genera la fattura nel formato XML e la invia al Sistema di Interscambio (SdI). Il Sistema esamina a sua volta il documento e lo invia al destinatario.

Diversi sono i servizi che si possono scegliere, da pec.it, ad Aruba, alla stessa Agenzia delle Entrate, che offre un sistema di fatturazione elettronica gratuita, ecc. 

Come fare numerazione di fatture elettroniche per forfettari

Una volta scelto il software da usare per l’emissione di fatture elettroniche per forfettari, bisogna fare attenzione alla numerazione delle fatture. Considerando che il nuovo adempimento arriva a metà anno e nel corso dei precedenti sei mesi sono già state emesse fatture cartacee e già numerate, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la numerazione delle fatture elettroniche per forfettari deve seguire la numerazione progressiva partendo dall’ultima fattura cartacea emessa. 

Se, per esempio, la fattura emessa a giugno, in formato cartaceo, era la numero 6, a luglio di deve emettere fattura elettronica con numero 7 e non ripartire con il numero 1.

Dati da inserire nelle fatture elettroniche per partite Iva forfettarie

Scelto il software, si può compilare la fattura riportando innanzitutto dati del mittente:

  • nome della ditta/denominazione/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo;
  • numero di partita Iva;
  • regime fiscale (RF02 per Contribuenti minimi o RF19 per Regime Forfettario);
  • Cassa previdenziale, per esempio come Cassa di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti (INARCASSA), cassa di previdenza e assistenza forense, etc.

Scegliendo alcuni software, basta inserire tali dati una sola volta, la prima, per poi averli in automatico nelle successive fatture,

Dopo aver inserito i propri dati nella fattura, bisogna inserire quelli del cliente o consumatore e cioè:

  • nome della ditta/denominazione/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo;
  • numero di partita Iva;
  • codice destinatario o codice univoco, che identifica il destinatario della fattura e aiuta il Sistema di Interscambio a recapitare la fattura ed è composto da 6 cifre se il destinatario è un’azienda o un libero professionista o da 7 cifre se il destinatario è una Pubblica Amministrazione;
  • pec del cliente, da indicare in alternativa al codice destinatario se non si trova il codice destinatario dell’azienda o del privato. 

Il passo successivo da compiere è quello di inserire i dati della fatturazione che sono:

  • numero progressivo e data;
  • prodotti e servizi, con unità vendute, prezzo e natura Iva N2.2, prodotti o servizi non soggetti ad Iva, cisto che per il regime forfettario è prevista l’esenzione dal pagamento Iva;
  • dati di pagamento.

Se l’importo delle fatture è superiore ai 77,47 euro, i titolari di partite Iva in regime forfettario devono applicare l’imposta di bollo di 2 euro e, in fase di compilazione della fattura elettronica, bisogna riportare ‘SI’ nel campo ‘Bollo Virtuale’. 

L’ultimo passo da fare consiste nella firma digitale della fattura elettronica e nell’invio della stessa al Sistema di Interscambio e molti software per la fatturazione elettronica permettono di compiere contemporaneamente entrambe le operazioni con un solo clic. 

I titolari di partite Iva forfettarie non sono obbligati a ricevere le fatture elettroniche ma possono comunque ricevere e-fatture in copia cartacea o in PDF o entrando nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, o tramite PEC;

Una volta ricevute le fatture, i contribuenti in regime forfettario possono conservarle:

  • o archiviando le copie cartacee;
  • o tramite la conservazione sostitutiva.

Per i titilari di partita forfettaria è obbligatorio conservare il documento cartaceo e basta scaricare il file ricevuto (via email, tramite Ppec o codice destinatario), stamparne una copia cartacea, archiviarla e conservarla per almeno dieci anni.

Precisiamo che i titolari di partita Iva forfettaria obbligati ad emettere fattura elettronica devono, infatti, inserire all’interno della stessa specifiche diciture che sono:

  • mancata applicazione dell’Iva, indicando chiaramente di non aver applicato l’Iva sull’importo del documento, perché è prevista l’esenzione da tale operazione e la dicitura obbligatoria da inserire è ‘Operazione senza applicazione dell’Iva’, inoltre, i titolari di Partita Iva forfettaria per cui dal primo luglio vige l’obbligo di emissione di fatture elettroniche devono usare il codice natura generico N2.2 considerando che non applicano l’Iva; 
  • apposizione marca da bollo da 2 euro se l’importo supera i 77,47 euro da indicare con dicitura ‘Imposta di bollo da 2 euro assolta sull’originale per importi maggiori di 77,47 euro’ che si può inserire nel campo note dove generalmente vengono riportate tutte le informazioni aggiuntive relative alla fattura;
  • operazione non soggetta a ritenuta d’acconto, perché per il regime forfettario è prevista l’esenzione dalla ritenuta d’acconto e in tal caso la specifica dicitura da riportare è ‘Operazione non soggetta a ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 1, comma 67, l. n. 190 del 2014 e successive modificazioni’ e così anche il cliente da che non deve applicare la ritenuta d’acconto quando emette una fattura nei tuoi confronti.