Come può cambiare davvero il pignoramento di conti correnti con la nuova riforma fiscale prevista nella delega fiscale e cosa è già cambiato ufficialmente di recente
Qual è la verità sul nuovo pignoramento dei conti correnti nella delega fiscale (approvata ad inizio agosto) che sta spaventando tanti? Al via i lavori sulla definizione della nuova riforma fiscale dopo l'approvazione del testo delle delega fiscale il 4 di agosto che dà il mandato al Governo, entro 24 mesi, di intervenire su numerosi temi fiscali.
E si temono impotanti cambiamenti sul pignoramento per chi non paga tasse o ha altri debiti con il Fisco.
Si parla, infatti, da tempo della possibilità di controllo e pignoramento dei conti correnti per chi non salda regolarmente i propri debiti, ma dopo diverse discussioni e polemiche ecco alcuni chiarimenti forniti questione.
Sarebbe stato il leader di Italia, Viva Matteo Renzi, a parlare del nuovo prelievo forzoso dai conti correnti che il governo Meloni vorrebbe introdurre nella riforma del fisco, annunciando, allo stesso tempo, l’intenzione di presentare un emendamento per cancellare questa misura.
In realtà nella nuova riforma fiscale non c’è alcun prelievo forzoso sui conti correnti per il saldo dei debiti contratti eventualmente dai cittadini ma la possibilità di un controllo sugli stessi per verificare che ci siano soldi.
In particolare, come spiegato dal viceministro all’Economia Leo, nella nuova riforma fiscale si discute della nuova possibilità per il governo potenziare la riscossione anche attraverso la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei conti correnti ma solo con sistemi di verifica se ci sono i soldi sui conti correnti e quindi un eventuale pignoramento su un conto può andare a buon fine o, al contrario, non sortire alcun effetto. In ogni caso, ci sarebbero tutte le tutele previste per i debitori.
E di pari passo con questa eventuale novità andrebbe anche il progressivo superamento del ruolo, che potrebbe realizzarsi estendendo l’avviso di accertamento esecutivo anche ad altre tipologie di pagamenti che prevedono, prima del ruolo e della cartella di pagamento, la notifica di un atto al debitore.
L’obiettivo del governo è quello di velocizzare il procedimento di riscossione e di ridurne le tempistiche, favorendo così il pagamento dei debiti.
Nell’attesa di capire come si chiuderà la partita sul pignoramento con la nuova riforma fiscale, la riforma Cartabia ha già previsto novità per i pugnoramenti modificando il processo esecutivo per pignoramenti conti correnti, case e altri beni con il nuovo sistema di ricerca telematica di beni e crediti da pignorare.
Stando a quanto stabilito, dallo scorso primo marzo, infatti, il creditore per eseguire la ricerca dei beni da pignorare ai debitori deve presentare un’istanza formale all'ufficiale giudiziario per individuarli nelle banche dati fiscali e previdenziali.
Il nuovo sistema di pignoramento di conti correnti, case e altri beni si basa sull’incrocio di tutti i dati in possesso delle diverse banche dati e permette agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria per cercare telematicamente i beni da pignorare, sia che si tratti di conti correnti e sia che si tratti di beni materiali, su richiesta di un creditore o per sottoporre il bene a procedura concorsuale su richiesta del curatore.