La verità su rischi per chi ritarda rinnovo Isee per l'assegno unico e altre domande frequenti

di Marianna Quatraro pubblicato il
La verità su rischi per chi ritarda rinn

Cosa succede non rinnova Isee assegno unico

Quali sono i rischi possibili se non si rinnova l’Isee per benefici che si ricevono, a partire dall’assegno unico per figli: cosa prevedono norme in vigore e chiarimenti

Cosa succede realmente a chi non rinnova Isee per l'assegno unico e le altre domande più frequenti? Il 31 dicembre è scaduta la validità dell’Isee che, per legge, deve essere rinnovato a partire dal primo gennaio di ogni anno.

Il modello Isee deve essere fatto da tutti coloro che desiderano avere accesso a bonus, agevolazioni e altre misure di sostegno il cui riconoscimento avviene in base all’Isee del nucleo familiare. Una delle prime e importanti agevolazioni legate all’Isee è certamente l’assegno unico per i figli che viene pagato solo ed esclusivamente in base al valore Isee del nucleo familiare. Vediamo allora cosa succede se l’Isee non si rinnova.

  • Come rinnovare Isee 2023 per assegno unico
  • Cosa succede a chi non rinnova Isee per assegno unico
  • Quali sono i nuovi aumenti per assegno unico 2023 
  • Si deve presentare nuova domanda per avere l'assegno unico 2023?


Come rinnovare Isee 2023 per assegno unico 

Per rinnovare l’Isee a gennaio si può fare in piena autonomia sul sito Inps, avvalendosi della Dsu (Dichiarazione unica precompilata) e seguendo la specifica procedura o rivolgendosi a Caf.

In tal caso bisogna presentare una serie documenti necessari per il calcolo del valore Isee familiare che comprende: 

  • codice fiscale e documento d’identità del richiedente Isee;
  • codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non residente;
  • ultima dichiarazione dei redditi con modello 730, modello Unico, o modelli Cud;
  • giacenza media annua riferita a conti correnti bancari o postali, conti depositi bancari e/o postali;
  • contratto di affitto registrato nel caso in cui si sia in locazione;
  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
  • certificazioni e/o altra documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche;    
  • documenti relativi al valore del patrimonio mobiliare sia del richiedente Isee che del suo nucleo familiare, come conti depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, buoni fruttiferi, titoli di stato, obbligazioni, azioni, ecc, anche detenuti all’estero;
  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero;
  • targa o estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D. di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni;
  • per i lavoratori autonomi, bisogna presentare il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato, cioè la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti;
  • nei casi di disabilità, certificazione della disabilità che riporti l’ente che ha rilasciato la stessa certificazione, con numero del documento e data del rilascio, ed eventuali spese pagate per il ricovero in strutture o per l’assistenza personale.  

Cosa succede a chi non rinnova Isee per assegno unico 

Secondo quanto previsto dalle leggi attuali, a gennaio deve sempre essere rinnovato l’Isee da parte di chi usufruisce già di misure ad esso legato, altrimenti si rischia di vedersele sospese o ridotte.

Chi percepisce l’assegno unico per figli deve rinnovare l’Isee per avere il giusto importo spettante. Considerando, infatti, che l’importo riconosciuto per l’assegno unico cambia a seconda della fascia Isee in cui rientra il nucleo familiare, se tra un anno e un altro varia il valore Isee, è possibile che cambi anche l’importo dell’assegno unico per figli da corrispondere.

Se non si rinnova l’Isee per avere il corretto importo di assegno unico, allora il beneficio continua ad essere erogato per l’importo che già si riceve ma fino a marzo 2023. Da allora, poi, senza Isee rinnovato si riceverà l’importo minimo previsto di 50 euro.

Ciò significa che chi, per esempio, ora percepisce un assegno unico di circa 175 euro, se non rinnova l’Isee, da marzo avrà appena 50 euro. Per rinnovare l’Isee per l’assegno unico per figli c’è tempo dunque fino al prossimo 28 febbraio. 

Quali sono i nuovi aumenti per assegno unico 2023 

Dal prossimo mese di febbraio scattano i nuovi aumenti dell’assegno unico per figli, dall’aumento del 50% dell’importo calcolato per ogni figlio di età inferiore a un anno, a prescindere dall’Isee, per i nuclei con quattro figli e per quelli con almeno tre figli per ogni figlio di età compresa tra uno e tre anni, nonché gli aumenti previsti per famiglie con figli disabili. 

Si deve presentare nuova domanda per avere l'assegno unico 2023?

Se chi riceve già l'assegno unico per figli si chiede se deve presentare nuova domanda per continuare ad avere il beneficio, la risposta è no. Per avere l'assegno unico 2023 per figli non deve essere presentata alcuna domanda da chi ha già percepito il beneficio nel corso del 2022, perchè l'erogazione della misura continua ad essere automatica, anche dopo il rinnovo Isee.

Devono, invece, presentare nuova domanda per avere l'assegno unico per figli coloro che non hanno mai richiesto e avuto il beneficio e coloro cui sono cambiate le situazioni familiari.

Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, infatti, ogni modifica relativa alla condizione familiare deve essere aggiornata e inserita entro fine febbraio per avere l'importo corretti di assegno unico a partire dal prossimo mese di marzo.