Cosa è già cambiato per regole di case in affitto e cosa si appresta a cambiare con il nuovo Decreto affitti: ecco le ultime novità
Quali sono le diverse modifiche su tasse e regole case in affitto al via da poco e le attese per il Decreto Affitti Governo Meloni? Avere case in affitto o viverci implica regole, diritti e doveri sia per proprietari che per inquilini e qualcosa si prepara a cambiare con l’arrivo del nuovo Decreto affitti.
L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, chiarito che nel caso di nudi proprietari, pur avendo la disponibilità di fatto di un immobile o parte di esso dato in usufrutto e che intende affittare a terzi, non si può scegliere la cedolare secca, considerando che tale regime si pone in alternativa facoltativa rispetto a quello ordinario di tassazione del reddito fondiario, ai fini dell’Irpef, ma non per il nudo proprietario.
Nuove regole che si preparano ad entrare in vigore per case in affitto riguardano anche l'adempimento ai nuovi obblighi imposti dall'Ue che le case dovranno rispettare per poter essere usate e affittate. Secondo quanto recentemente stabilito, nei prossimi anni, per poter affittare case, come da indicazioni Ue, le case dovranno essere green, quindi di classe energetica superiore a E, dotate di caldaie nuove e non a gas, con cucine a induzione, condizionatori green e possibilmente pannelli solari sui tetti degli edifici condominiali.
Altra novità al via per le case in affitto riguarda le clausole penali che si inseriscono nei contratti di affitto. Quando, infatti, si stipula un contratto di locazione, vengono generalmente inserite alcune clausole penali per tutelarsi contro possibili inadempimenti o risoluzioni anticipate di contratti e le ultime modifiche per gli affitti riguardano proprio la clausola penale che viene inserita nel contratto di locazione e pagamento dell’imposta di registro.
Stando alle nuove regole previste, la clausola penale inserita dal locatore in un contratto di locazione che prevede sanzioni per inadempimenti da parte del conduttore non implica il pagamento di un’ulteriore imposta di registro oltre quella già versata per la registrazione del contratto.
Anche una recente sentenza della Corte di Giustizia tributaria della Lombardia ha confermato l'illegittimità della clausola penale inserita nel contratto di locazione, che risulta pertanto priva di autonoma rilevanza e che non può, dunque, essere tassata autonomamente.
Un’altra recente sentenza della Corte di Cassazione è intervenuta con chiarimenti su tempi e validità della registrazione di contratti di affitto. Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, se due parti hanno stipulato due contratti di affitto, per esempio uno con un canone mensile maggiore non registrato e uno con un canone inferiore registrato, a prevalere è sempre il primo contratto che viene registrato.
La Corte di Cassazione ha ribadito come la mancata registrazione di un contratto di locazione rende nullo il contratto stesso, per cui in presenza di due contratti di cui uno solo registrato, scelta generalmente fatta dai proprietari per pagare meno tasse, l’altro non ha mai valore, pur se viene registrato postumo.
Ciò significa che se un inquilino paga una parte di affitto, relativa al contratto non registrato in nero, e l’altra parte, che risulta nel contratto di locazione registrato regolarmente, con strumento tracciabile, se dovesse non pagare, e anche in maniera reiterata, la parte dell’affitto in nero non può essere soggetto ad alcun provvedimento da parte del proprietario.
Il governo ha annunciato ormai da tempo di essere a lavoro per la definizione di un nuovo Decreto affitti che dovrebbe interessare innanzitutto gli affitti brevi di case, ma non solo.
Il nuovo decreto affitti dovrebbe prevedere nuove regole sia per proprietari che per inquilini di case in affitti brevi, come: