Le 4 importanti modifiche alle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità decise negli ultimi 3 mesi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le 4 importanti modifiche alle pensioni

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Quali sono le importanti modifiche alle pensioni già decise negli ultimi mesi: chi interessano e cosa prevedono

Quali sono le 4 importanti modifiche alle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità decise negli ultimi mesi? Mentre si parla ancora di possibili novità pensioni che, si auspica, possano rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024, ma previa disponibilità di risorse economiche necessarie, sono già diverse le modifiche decise negli ultimi mesi per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. Vediamo di seguito quali sono nel dettaglio.

  • Rivalutazione pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità al via negli ultimi mesi
  • Aumento pensioni minime ancora atteso 
  • Nuova modifica per pensione anticipata approvata con Decreto Lavoro maggio
  • Modifiche per importi pensione di invalidità e novità per pensioni di reversibilità


Rivalutazione pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità al via negli ultimi mesi

La prima importante modifiche alle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità decisa negli ultimi mesi è certamente la rivalutazione pensionistica 2023 con indice al 7,3% partita per tutti i pensionati a gennaio pur se non piena per tutti.

La rivalutazione delle pensioni è stata, infatti, ricalcolata secondo le sei diverse nuove percentuali decise dal governo Meloni al posto delle precedenti tre e che sono le seguenti:

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • dell’85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro lordi al mese;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro lordi al mese;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro lordi al mese;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Le tre precedenti percentuali di rivalutazione pensionistica erano fissate al 100%, al 90%, al 75%. Non rivalutando tutte le pensioni in misura piena, lo Stato risparmia e alcuni pensionati ricevono importi minori del previsto.

Per effetto della rivalutazione pensionistica, in ogni caso, gli aumenti delle pensioni sono stati calcolati in qualche decina di euro in più al mese, tra circa 50 e 150 euro.

Aumento pensioni minime ancora atteso 

Altra modifica approvata per le pensioni in questi ultimi mesi è stato certamente l’aumento delle pensioni minime che, però, deve ancora essere riconosciuto ai soggetti che ne hanno diritto. L’Inps, solo pochi giorni fa, ha chiarito che i pensionati interessati riceveranno gli aumenti delle pensioni minime dal prossimo luglio, e con i dovuti arretrati. 

Gli aumenti attesi sono per le pensioni minime dagli attuali 563,74 a 572,20 euro, mentre per gli over 75, l'assegno aumenterà da 563,74 a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro.  

Nuova modifica per pensione anticipata approvata con Decreto Lavoro maggio

Altra modifica importante alle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità decisa negli ultimi mesi è la proroga ulteriore fino al 2025 della possibilità di andare in pensione di vecchiaia anticipata fino a 5 anni con contratto di espansione. 

La misura vale per lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti e che abbiano progetti di riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali e che vogliono agevolare l’esodo anticipato dei dipendenti più vicini alla pensione, per favorire, allo stesso tempo, assunzioni di nuovi giovani per far fronte alla disoccupazione giovanile.

La domanda per uscire prima con contratto di espansione per andare in pensione prima deve essere presentata all’Inps da parte dall’azienda previo accordo tra sindacati e Ministero del Lavoro sul piano di riorganizzazione aziendale ed esodo di lavoratori vicini alla pensione e conseguente assunzione di nuovi giovani.

Modifiche per importi pensione di invalidità e novità per pensioni di reversibilità

La quarta modifica che interessa le pensioni riguarda soprattutto le pensioni di invalidità e la revisione degli importi previsti. Sono stati, infatti, rivisti gli importi 2023 negli ultimi mesi per l’invalidità civile.


In particolare, agli invalidi civili sono riconosciuti i seguenti importi per il 2023:

  • per la pensione invalidi civili totali 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
  • per l’assegno mensile invalidi civili parziali 313,91 se si ha un limite di reddito di 5.391,88 euro:
  • per l’accompagnamento di invalidi civili totali 527,16 euro senza alcun limite di reddito;
  • per l’indennità di frequenza per minori di 18 anni 313,91 euro se si ha un limite di reddito di  5.391,88 euro euro.
Passando alla categoria dei ciechi, gli importi 2023 riconosciuti sono i seguenti:
  • per la pensione di ciechi civili assoluti 339,48 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro:
  • per l pensione di ciechi civili parziali 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
  • per l’accompagnamento ciechi civili assoluti 959,21 euro senza alcun limite di reddito;
  • per l’indennità speciale ciechi ventesimisti 217,64 euro senza alcun limite di reddito;
  • per l’assegno a vita ipovedenti gravi (decimisti) 232,99 entro il limite di reddito di 8.615,46 euro.
Per i sordi, gli importi riconosciuti sono i seguenti:
  • per la pensione per sordi 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
  • per l’indennità di comunicazione sordi 261,11 euro senza alcun limite di reddito.
Per i lavoratori con drepanocitosi o talassemia Major l’importo riconosciuto nel 2023 è di 563,74 euro senza alcun limite di reddito. 

Nessuna modifica è stata, invece, prevista per le pensioni di reversibilità in questi ultimi mesi.