Quali sono le importanti novità degli ultimi mesi approvate contro l’evasione fiscale e per sanatorie di multe e cartelle
Quali sono le novità importanti entrate in vigore negli ultimi mesi per evasione fiscale, sanatorie, multe e sanzioni? Sono tante e importanti le novità definite dal governo Meloni ed entrate in vigore in questi ultimi mesi contro l’evasione fiscale, sia relativamente a nuovi sistemi di controllo e sia a nuove possibili sanatorie per la regolarizzazione dei debiti fiscali.
In caso di anomalia il contribuente è chiamato a fornire spiegazioni e documenti necessarie, deve cioè dimostrare di non aver commesso alcuna violazione. Ad affiancare l’anonimometro c’è anche l'evasometro, che considera la capacità di accedere ai dati dei conti correnti e a incrociarli con quelli delle dichiarazioni dei redditi.
Altra novità al via contro l’evasione fiscale è il debutto del Contradditorio obbligatorio, nuovo passaggio che permette al contribuente di difendersi prima di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate ed è un passaggio obbligatorio che le stesse Entrate devono rispettare.
Il contraddittorio obbligatorio deve essere applicato prima dell’emissione di un avviso di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate e in riferimento a tutti gli accertamenti fiscali, indipendentemente dalla tipologia di imposta o dall’ente territoriale coinvolto e per permette al contribuente fornire spiegazioni in merito ad eventuali situazioni fiscali oggetto di accertamenti.
Con il principio di contraddittorio obbligatorio i contribuenti, avendo la possibilità di difendersi e di esporre le proprie motivazioni per eventuali situazione non congrue in anticipo, possono evitare eventuali controversie e ricorsi al giudice.
Al via in questi ultimi mesi anche nuovi controlli fiscali sulle Partite Iva. L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, reso disponibile il modello di polizza fideiussoria che professionisti e imprese, per cui emergono dichiarazioni di irregolarità, da usare per rientrare sul mercato.
La nuova legge per controlli più stringenti sulle Partite Iva prevede che l’Agenzia delle Entrate effettui analisi del rischio connesso al rilascio di nuove partite Iva al termine dei quali può dichiarare la cessazione e la chiusura della Partita Iva, ma può prevedere anche sanzioni.
In particolare, sono stati potenziati i controlli per verificare il possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’attribuzione del numero di partita Iva, in linea con i criteri Ue, in relazione alla cooperazione amministrativa e alla lotta contro le frodi in materia di imposta sul valore aggiunto.
In caso di esito negativo dei controlli, deve essere emanato un provvedimento di cessazione della partita Iva e disporre la sua esclusione dalla banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie.
Il provvedimento stabilisce che gli elementi di rischio da riscontrare possono riguardare sia la presenza di criticità nel profilo economico e fiscale del soggetto richiedente sia la carenza o mancanza dei requisiti di imprenditorialità e possono essere relativi sia alla tipologia, sia alle modalità di svolgimento dell’attività e sia alla posizione fiscale del contribuente.
Nel caso di cessazione della partita Iva e irrogazione di una sanzione pari a 3mila euro il soggetto titolare della Partita Iva può richiedere l’attribuzione di un nuovo numero di partita Iva, previo rilascio di una polizza fideiussoria o fideiussione bancaria a favore dell’Amministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo, in ogni caso, non inferiore a 50mila euro.
Sono cambiati negli ultimi mesi anche i controlli sui modelli 730 2023 per le dichiarazioni dei redditi. L’ultimo decreto semplificazioni ha, infatti, stabilito nuove esenzioni dai controlli fiscali per chi presenta la dichiarazione dei redditi tramite Caf o intermediari abilitati e non solo tramite precompilata, ma con spese sanitarie non modificate.
In ogni caso, come stabilito, l’intermediario deve sempre verificare che le informazioni presentate dal contribuente e inserite nella precompilata siano le stesse inviate tramite tessera sanitaria, senza però più l’obbligo di conservare fatture e scontrini delle spese sanitarie del contribuente.
In questi ultimi mesi, contro l’evasione fiscale e per sostenere ancora i contribuenti che hanno problemi con il Fisco, è stata approvata una nuova sanatoria che prevede la cancellazione dei reati penali se i soggetti colpevoli hanno aderito o aderiscono alle definizioni agevolate in vigore.
Il nuovo Decreto bollette contiene, infatti, in maniera nascosta e occulta, una nuova sanatoria per l'evasione fiscale che, paradossalmente, interessa i grandi evasori, coloro che cioè hanno evaso così tanti soldi da diventare quasi incalcolabili.
Per permettere allo Stato stesso di recuperare parte delle cifre evase, il governo Meloni ha stabilito per i grandi evasori la possibilità di aderire ad una nuova sanatoria fiscale che prevede la cancellazione dei reati penali se i soggetti colpevoli hanno aderito o aderiscono alle definizioni agevolate previste dalla legge di bilancio 2023.
Si tratta, in realtà, di un nuovo passo da parte del governo verso quel nuovo rapporto che si vuole instaurare tra contribuenti e Fisco, basato si fiducia e trasparenza, più volte ribadito anche dalla stessa premier Meloni.
Stando a quanto stabilito, il reato di evasione fiscale, con il conseguente procedimento penale, decade se il contribuente dimostra di aver regolarizzato le violazioni e l'evasione commessa con le sanatorie agevolate previste dalla Legge di Bilancio 2023 e sono previste possibilità di rateizzazione dei pagamenti dovuti.
I reati penali che possono essere ‘sanati’ sono quelli che scattano per:
La sanatoria 2023 con sanzioni al 3% invece che al 10% vale solo per gli avvisi bonari per cui non è scaduto il termine di pagamento relativi ai periodi d’imposta in corso al: 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per cui la definizione agevolata vale per le dichiarazioni presentate nel 2020, 2021 e 2023 e sia per le imposte dirette sui redditi e sia per l’Iva.
C’è tempo ancora fino al prossimo 31 ottobre 2023 per pagare cartelle e multe con una sanatoria che prevede il versamento di 200 euro in misura fissa, o in due rate o in un’unica soluzione, per saldare i propri debiti con il Fisco per regolarizzare violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2023 e per chi decide di pagare in due rate la seconda resta fissata al la seconda entro il 31 marzo 2024.
Si tratta, però, di una possibilità valida solo per contribuenti che ricevono avvisi o cartelle per violazioni formali, per esempio per irregolarità formali relative a imposte sui redditi, Iva e Irap commesse fino al 31 ottobre 2023.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che rientrano nelle violazioni formali che possono essere regolarizzate con il pagamento dei 200 euro: