Le 6 nuove leggi in arrivo entro settembre e l'attesa del Nadef fondamentale per la manovra finanziaria

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le 6 nuove leggi in arrivo entro settemb

Ecco quali sono i principali temi sul tavolo del governo e cosa aspettarsi a stretto giro: ci sono novità a tutti i livelli

Il governo sta delineando una strategia per mitigare l'impatto dell'inflazione sulle famiglie e a rafforzare il potere d'acquisto, con particolare attenzione alla tutela delle fasce economicamente meno abbienti. Questa iniziativa si concentra su tre principali aree d'intervento: la spesa pubblica, le bollette e il costo dei carburanti.

Al momento, il governo è impegnato nella fase di discussione e pianificazione della prossima legge di Bilancio, il che rende difficile fornire dettagli definitivi riguardo alle misure che saranno incluse nel documento e alla data precisa della sua approvazione. In questa fase iniziale, l'esecutivo sta definendo gli obiettivi chiave della legge di Bilancio e, soprattutto, sta valutando come individuare le risorse finanziarie necessarie per sostenerla. Vediamo allora quali sono i principali temi sul tavolo e cosa aspettarsi a stretto giro:

  • Bonus benzina
  • Bonus bollette
  • Piano anti inflazione
  • Proroga smart working
  • Rateizzazione acconti da novembre partite Iva
  • Secondo decreto lavoro
  • Cresce l'attesa per il Nadef

Bonus benzina

In ballo c'è l'istituzione di un nuovo incentivo economico ovvero un bonus benzina di 150 euro. Questa misura sarebbe destinata solo ai contribuenti con bassi livelli di reddito con l'obiettivo di offrire un sostegno per mitigare l'impatto dell'incremento dei costi dei carburanti.

La strategia per abbassare i prezzi della benzina non prevede un generale ridimensionamento delle accise per tutti, ma piuttosto un intervento mirato a favore di categorie svantaggiate. Secondo quanto dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il nuovo bonus benzina, erogato attraverso una social card appositamente creata per fronteggiare l'aumento dei prezzi dei carburanti, avrebbe un valore di 150 euro e sarebbe accessibile solamente per coloro i quali dichiarano un reddito annuale inferiore ai 25.000 euro.

Bonus bollette

Il governo sta valutando una possibile proroga del bonus bollette ma non è la sola ipotesi in pista. In ballo c'è anche l'opzione di sostituire gli sconti precedentemente applicati alle bollette con misure di aiuto eccezionali con l'obiettivo di compensare l'eliminazione delle riduzioni sulle accise per il gas e i carburanti. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha rivelato che sono allo studio misure di compensazione per gli aiuti in scadenza, concentrandosi principalmente su individui con redditi medio-bassi.

In aggiunta l'esecutivo potrebbe introdurre un nuovo Bonus riscaldamento a partire da ottobre che fornirebbe un contributo alle famiglie considerando le diverse zone climatiche. Questo bonus sarebbe destinato alle famiglie e sarebbe calcolato in base ai consumi effettivi, al posto delle riduzioni degli oneri presenti nelle bollette.

Piano anti inflazione

A partire dal 15 ottobre, il governo implementerà una serie di strategie per mitigare l'impatto dell'inflazione sulle famiglie e rafforzare il potere d'acquisto. Questo sforzo è sintetizzato nel cosiddetto Patto anti inflazione, un'iniziativa cui varie associazioni del settore commerciale e industriale partecipano su base volontaria. Prevede la messa in atto di un sistema di controllo dei prezzi per un trimestre completo, ossia da ottobre a dicembre.

Il piano non si limiterà solamente ai prodotti alimentari ma comprenderà anche beni di consumo non alimentari. L'obiettivo è evitare aumenti incontrollati dei prezzi su un'ampia gamma di beni, al fine di proteggere i consumatori, in particolare quelli con redditi più bassi. Il governo sta considerando ulteriori misure, tra cui l'analisi dell'incremento delle bollette e dell'aumento dei prezzi dei carburanti, dimostrando un impegno complessivo nella gestione dell'inflazione e nella tutela dei cittadini.

Proroga smart working

Nessuna riforma, ma solo una proroga delle regole sullo smart working per i lavoratori fragili, la cui applicazione sarebbe legata al numero di nuovi casi di Covid-19. Attualmente queste misure di lavoro agile per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico sia privato, sono previste fino al 30 settembre. Ma a causa dell'evolversi della situazione epidemiologica, il governo sta riconsiderando questa scadenza.

La decisione definitiva sarà assunta sulla base dell'analisi dell'andamento dei casi di contagio e sulla valutazione di tendenze consolidate. Nel frattempo, per i genitori di bambini di età inferiore a 14 anni nel settore privato, l'opzione dello smart working su base nazionale rimane valida fino al 31 dicembre. Questa misura coinvolge circa 800.000 dipendenti, sia nel settore pubblico che privato. I costi maggiori sono previsti nel settore scolastico, dove la riapertura delle scuole comporterebbe il pagamento di uno stipendio supplementare per ogni insegnante fragile che lavora da casa.

Rientrano nella categoria dei lavoratori fragili le persone con compromissioni del sistema immunitario, i pazienti in attesa di un trapianto d'organo, coloro che affrontano trattamenti con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi per patologie oncologiche o onco-ematologiche, o che sono stati sottoposti a tali cure meno di sei mesi fa. Sono considerati lavoratori fragili coloro che presentano tre o più patologie tra cui cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità.

Rateizzazione acconti da novembre partite Iva

Le partite Iva possono dilazionare il pagamento del secondo acconto fiscale di novembre, grazie a una modifica prevista nella legge delega sulla riforma fiscale. L'obiettivo è implementare tali modifiche prima della fine dell'anno in corso. Il pagamento dell'acconto deve avvenire in un'unica soluzione entro il 30 novembre, ma si sta cercando di introdurre la possibilità di rateizzare il versamento delle somme dovute da gennaio a giugno dell'anno successivo rispetto a quello di riferimento.

Secondo le norme vigenti, gli acconti delle imposte, derivanti dalla dichiarazione dei redditi, devono essere pagati in due rate se superano l'importo di 257,52 euro. La prima rata ha scadenza il 30 giugno e può essere divisa in un massimo di sei rate mensili. Il secondo acconto, invece, deve essere pagato in un'unica soluzione entro la fine di novembre.

Secondo decreto lavoro

Si tratta di una ipotesi difficile ma non da escludere perché le novità previste da un secondo decreto lavoro sono attese da tempo. Si comincia dal lavoro straordinario per cui è in fase di valutazione una nuova detassazione mirata a incrementare il reddito netto aggiuntivo percepito dai lavoratori che prestano servizio oltre l'orario lavorativo stabilito dai Ccnl.

Questa detassazione agevolata non si limiterebbe allo straordinario ma si estenderebbe anche ai premi di produttività, contribuendo a incrementare i salari dei lavoratori dipendenti e migliorando il loro potere d'acquisto. Al momento sono solo ipotesi poiché l'attuazione di un piano di detassazione richiederebbe valutazioni sulla disponibilità delle risorse economiche necessarie, che verranno definite solo con la presentazione della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef).

Cresce l'attesa per il Nadef

Entro il 27 settembre, il governo è tenuto a presentare al parlamento il Nadef. Questo documento è finalizzato all'aggiornamento delle previsioni economiche e degli obiettivi di finanza pubblica del Paese, originariamente inclusi nel Documento di economia e finanza (Def), approvato dal governo nella primavera precedente. A cinque mesi di distanza dal Def, il processo di bilancio prevede l'approvazione della Nadef, il cui ruolo consiste nell'aggiornare e, se necessario, modificare quanto stabilito nel documento precedente. La revisione può essere influenzata da cambiamenti nella situazione economica a livello nazionale o internazionale, nonché dalle direttive fornite dall'Unione europea, le cui stime non sono affatto incoraggianti.

Nel contesto politico attuale, si prevede che la prossima Nadef potrebbe affrontare due temi chiave: la conferma della politica di riduzione del cosiddetto cuneo fiscale, una misura che il governo sembra intenzionato a prolungare anche per l'anno 2024, e una politica di incentivi fiscali legata a specifiche misure di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.