Tutti gli importanti appuntamenti attesi fino a fine anno insieme alla nuova Manovra Finanziaria: quali sono e cosa prevedono
Quali sono le nuove importanti leggi e i decreti in arrivo tra Settembre-Dicembre oltre la manovra finanziaria? All’indomani della pausa estiva, il governo ha ripreso a lavorare sulle questioni di particolare interesse e importanza in vista soprattutto della definizione della nuova Manovra Finanziaria 2024.
Il 30 settembre si esaurisce, infatti, la possibilità di lavorare in smart working per i soggetti fragili sia del settore pubblico sia di quello privato che, in assenza di novità, dal primo ottobre potranno lavorare in smart working solo dopo aver stipulato accordi individuali con il datore nel rispetto dei piani dell’azienda o dell’amministrazione pubblica.
La possibilità di continuare a lavorare in smart working vale, invece, ancora fino al 31 dicembre per lavoratori del settore privato con almeno un figlio under 14 e a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell’attività e che non vi sia un genitore non lavoratore, e per lavoratori dipendenti che, sulla base di valutazioni mediche, a causa di fattori come l’età, la gravità della patologia o l’immunodepressione a seguito di terapie oncologiche o salvavita, sono più esposti ai rischi di contagio da Covid.
Un primo importante appuntamento atteso a fine settembre, pur non essendo proprio una nuova legge o un decreto, è quello con la presentazione della Nadef, Nota di aggiornamento al Def che viene presentata alle Camere entro la fine del mese di settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del Def, generalmente di primavera, in base alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull'andamento economia generale e che è fondamentale ai fini della definizione delle misure da inserire nella nuova Manovra Finanziaria.
La Nadef riporta, infatti, l'aggiornamento non solo delle previsioni economiche ma anche degli obiettivi programmatici, anche alla luce delle eventuali osservazioni delle istituzioni Ue competenti in materia di finanze pubbliche degli Stati membri ed è proprio dalla presentazione della Nadef come aggiornamento al Def che si capirà quante risorse economiche saranno effettivamente disponibili per i provvedimenti da inserire nella Manovra 2024.
Il primo importante decreto atteso tra settembre e dicembre e che, stando a quanto annunciato, dovrebbe arrivare tra settembre e ottobre è il nuovo Decreto Lavoro, che segue quello già approvato dal governo Meloni lo scorso primo maggio.
La misura principale del nuovo Decreto Lavoro, che potrebbe rientrare anche forse in Manovra Finanziaria, è la proroga del taglio del cuneo fiscale aumentato insieme all’estensione della soglia esentasse fino a 3mila euro per i fringe benefit.
Partendo dal taglio del cuneo fiscale, si punta a rendere strutturale o almeno a prorogare per i primi sei mesi del nuovo anno 2024 l’aumento deciso con il nuovo Decreto Lavoro di maggio, che ha portato il taglio del cuneo fiscale dal 3% al 7% per redditi annui fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro annui.
Altra misura che potrebbe prevedere miglioramenti per gli stipendi è quella relativa all’estensione dei fringe benefit. E’ stata, infatti, già aumentata la soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit ma solo ai lavoratori dipendenti con figli minori, ma con il nuovo Decreto Lavoro si punta al riconoscimento di maggiori fringe benefit a tutti i lavoratori dipendenti e non solo a chi ha figli minori per aumentare gli stipendi a tutti.
I fringe benefit sono importi riconosciuti ai lavoratori per l’uso di beni e servizi che si aggiungono alla retribuzione principale e che prevedono ufficialmente da settembre nuovi limiti per la non imponibilità dell’agevolazione che può essere concessa ai lavoratori dai datori di lavoro.
Rientrano nei fringe benefit con soglia esentasse entro i 3mila euro, tra gli altri, buoni pasto, buoni carburante, cellulari, computer e auto aziendali, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze e premi assicurativi extraprofessionali, ecc ma anche e le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di luce, gas e acqua.
Tra le altre misure del prossimo Decreto Lavoro d’autunno spiccano anche:
Il nuovo decreto affitti dovrebbe prevedere nuove regole per gli affitti brevi, come:
Ma si pensa anche alla definizione di nuove misure a sostegno di cittadini e famiglie da inserire nel decreto affitti, come nuovo bonus affitti o altre novità che possano contribuire ad aiutare chi vive in affitto ma non riesce a pagare regolarmente il canone di locazione. Si pensa, infatti, anche ad un rinnovo del Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni e del Fondo morosità incolpevole.
Collegato al Decreto affitti è il nuovo Piano Casa annunciato dal governo, che prenderebbe le mosse dalla necessità di misure importanti per contrastare il caro-affitti, dalla costruzione di nuovi alloggi, alla ristrutturazione di 15mila alloggi popolari, per garantire abitazioni non solo ai più poveri ma a tutti coloro che, pur potendo pagare un canone di locazione, non riescono a sostenere i prezzi di mercato.
Nel Piano Casa potrebbe essere inserito anche il riordino di bonus e agevolazioni annunciato dal governo, in realtà con la prossima Manovra Finanziaria, sia per detrazioni che per bonus edilizi.
Altro Decreto atteso in questi ultimi mesi dell'anno 2023 e che ha già iniziato il suo cammino in Consiglio dei Ministri è il decreto Sud, che prevede innanzitutto la riunificazione delle otto Zone economiche speciali (Zes) di recente istituite in una grande zona franca per gli investimenti produttivi.
Tra le principali misure previste dal Decreto Sud, spicca, infatti, la possibilità, dal primo gennaio 2024, per province, comuni e unioni di comuni delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia di effettuare fino a 2.200 assunzioni per promuovere il rafforzamento della capacità amministrativa, e rafforzare le funzioni di coordinamento nazionale del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le assunzioni saranno a contratto di lavoro a tempo indeterminato personale non dirigenziale, da inquadrare nel livello iniziale dell’area dei funzionari prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021- Comparto Funzioni locali, cioè categoria A del Ccnl della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Altro Decreto atteso, annunciato già da tempo dal governo, è il decreto Partite Iva, che potrebbe prevedere una estensione della flat tax. L’intenzione è di aumentare da 85mila (nuova soglia reddituale 2023) a 100mila euro il fatturato per l’accesso alla flat tax per le partite Iva forfettarie, per cui è prevista un’aliquota unica di pagamento al 15% sul fatturato annuo.
L’intenzione del governo è non solo quella di aumentare ancora la soglia di reddito entro la quale sarebbe ancora possibile rientrare nel regime forfettario, fino a 100mila euro, ma anche prevedere due anni di transizione prima di passare dal regime fiscale agevolato al regime fiscale ordinario.
La revisione dei limiti reddituali per aderire al regime fiscale forfettario con flat tax al 15% potrebbe rivelarsi una importante novità per i titolari di partita Iva permettendo loro di pagare meno tasse.
Il nuovo decreto per Partite Iva dovrebbe prevedere anche nuovi aiuti in caso di crisi o malattia a lavoro per lavoratori autonomi e professionisti con Partita Iva, considerando che oggi non ci sono tutele e aiuti nei casi di malattia o infortunio.
Ulteriori aiuti per lavoratori con Partita Iva e liberi professionisti potrebbero riguardare la disoccupazione, prevista oggi per lavoratori dipendenti che restano senza lavoro ma non per titolari di Partita Iva.
Probabilmente si pensa ad una nuova misura per tutti i liberi professionisti e lavoratori con partita Iva sulla scia della nuova cassa integrazione per Partite Iva e professionisti già definita lo scorso anno, la Iscro, Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, ma valida solo per i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell'Inps in difficoltà economica.
Altro decreto che si attende entro dicembre è il nuovo decreto abuso edilizi, che dovrebbe innanzitutto prevedere un nuovo condono edilizio, valido, però, non per tutti.
Secondo quanto annunciato, infatti, il nuovo condono edilizio potrebbe essere applicato solo nei casi di specifici abusi edilizi, vale a dire quando l’abuso è stato commesso in assenza di vincoli relativi ad un titolo abilitativo o se l’abuso interessa un immobile situato in una particolarmente difficile da un punto di vista ambientale.
In particolare, secondo le anticipazioni, il nuovo condono edilizio potrebbe scattare solo se si verificano le seguenti condizioni: