Quali sono le misure della nuova delega fiscale approvata che affiancano l’importante revisione delle aliquote Irpef per tasse sui redditi
Quali sono tutte le novità poco conosciute e citate in delega fiscale approvata ma molto importanti (mentre tutti parlano di Irpef)? E’ stata approvata la delega fiscale e si prospettano diverse novità per cittadini e contribuenti italiani e non solo relativamente alla revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, di cui tutti parlano e che si pone come misura principale della delega, ma anche con misure minori sia relativamente alle tasse, anche locali, sia relativamente a modifiche di detrazioni e deduzioni, sanzioni e pagamenti ma non solo.
Al momento si ipotizza un nuovo sistema di detrazioni differenti in percentuali in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
La delega fiscale approvata prevede l’attuazione del federalismo fiscale insieme a semplificazione degli adempimenti tributari e possibilità per le Regioni di varare leggi per l’accertamento esecutivo e le sanatorie, la razionalizzazione dei tributi regionali e la trasformazione di alcuni tributi istituiti con una legge dello Stato, in tributi previsti da leggi regionali.
Secondo quanto disposto, infatti, gli enti locali potranno avere una maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire in piena libertà le proprie finanze e imposte e ciò significa che regioni e Comuni potranno decidere autonomamente come e quanto far pagare le imposte locali.
L’Imu diventa, dunque, un’imposta regionale e non più di competenza statale, perché con il federalismo fiscale le imposte regionali, come l’Imu e la Tari sui rifiuti, saranno modulate su un nuovo sistema fiscale per comuni, province e città metropolitane.
La nuova delega fiscale approvata prevede modifiche su tasse per investimenti a lungo termine. L’intenzione sarebbe quella di abbassare le tasse sugli investimenti a lungo termine, come conti deposito, btp a 5-10 anni, o fondi di investimento di almeno 5 anni, ecc, mentre non ci sarà alcuna novità fiscale né tassa applicata sui conti correnti. Non saranno previsti neppure, come da tanti temuto pignoramenti automatici sui conti correnti dei contribuenti.
Piuttosto, per chi deciderà di dare il proprio consenso ad un addebito diretto sul proprio conto corrente per pagare cartelle e multe, o imposte come Tari, o Imu, ecc, da parte di Enti locali, come Comuni e regioni, ma anche di Agenzia delle Entrate, Inps e altri entri, potrebbe essere previsto uno sconto immediato fino al 30% sull'importo iniziale calcolato da pagare.
Cambierà, dunque, la tassazione solo sui prodotti finanziari come Btp, bot, obbligazioni, azioni, fondi e investimenti. Nella nuova delega fiscale rientra anche la cancellazione del superbollo per le auto di grossa cilindrata con potenza superiore a 185 Kw.
In tema di tasse, ci sarà inoltre la definizione di una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività, nonché è previsto un graduale superamento dell'imposta regionale sulle attività produttive con priorità per le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni.
Con l’approvazione della nuova delega fiscale cambiano anche i controlli anti evasione: si preparano, infatti, a partire nuovi controlli da parte dell’Agenzia Entrate con l’entrata in vigore del nuovo algoritmo che si basa sull’incrocio di diversi dati del contribuente.
Il nuovo algoritmo antievasione fiscale si basa, infatti, sull’interconnessione fra le banche dati dell’Anagrafe tributaria per definire, a livello centrale, specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da rendere poi note alle strutture periferiche dell’Agenzia delle Entrate in modo da segnalare eventuali incongruenze così come ‘premiare’ i contribuenti più virtuosi.
Con la delega fiscale, i nuovi controlli per combattere l’evasione fiscale verteranno su digitalizzazione dei dati, tra uso del Pos per pagamenti elettronici con carte di credito, bancomat e carte di debito, fatturazione elettronica, trasmissione telematica degli scontrini, in modo da individuare eventuali soggetti a rischio di evasione.
Per effettuare controlli più capillari, si punterà, inoltre, oltre che su piena utilizzazione dei dati, sul potenziamento dell’analisi del rischio e sulle soluzioni di intelligenza artificiale, sempre nel rispetto della tutela dei dati personali, in modo da mettere a disposizione del Fisco ogni dato fiscale inerente ad ogni contribuente.
La nuova delega fiscale prevede una nuova sanatoria fiscale per permettere, ancora una volta, ai contribuenti in debito con il Fisco di regolarizzare le proprie posizioni. La nuova sanatoria fiscale riguarda gli atti di contestazione delle sanzioni.
Via libera anche ad altre misure per contrastare l’evasione fiscale, a partire dal contraddittorio preventivo. Stando, infatti, a quanto stabilito, prima di emettere un accertamento, l’Agenzia delle Entrate deve passare per un contradditorio preventivo che aumenta il diritto di difesa di chi paga i tributi.
Con il contraddittorio preventivo si potenzia il diritto alla difesa del contribuente, permettendo un maggiore ascolto alle ragioni dei paganti. Sono state definite modifiche anche per il legittimo affidamento, secondo cui i rapporti tra contribuenti e l’amministrazione finanziaria si devono basare sulla buona fede e sulla collaborazione, per cui non devono essere applicate sanzioni o interessi moratorio ai contribuenti se si rispettano le indicazioni riportate negli atti dell’amministrazione finanziaria o per alcuni comportamenti derivano da ritardi, omissioni o errori dell’amministrazione stessa.
Cambiano anche i sistemi di riscossione a rate con l’approvazione della nuova delega fiscale: stando, infatti, a quanto approvato, l’obiettivo posto dal governo è quello di raggiungere un graduale superamento del ruolo esattoriale e un accesso semplificato a pagamenti dovuti al Fisco da spalmare fino a 120 rate e anche le sanzioni saranno riviste, per esempio nel caso di omessi versamenti non reiterati, diventando più proporzionali rispetto a quanto contestato.
Con la nuova delega fiscale approvata viene introdotto il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. Il concordato preventivo biennale permette di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni contribuente potrà sapere quante tasse pagare nei successivi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto.
Secondo quanto stabilito, il nuovo concordato preventivo biennale potrà scattare per: