Aumentare gli stipendi dal 2023 e come: quali sono le proposte dei diversi partiti politici in vista delle prossime elezioni di settembre
Quali sono le diverse proposte insieme a bonus 200 euro esteso per i prossimi mesi o la decontribuzione che sembra prendere sempre più piede dei vari partiti per aumenti stipendi dal 2023? In circa una settimana il governo Draghi è ufficialmente caduto: resterà a lavoro sui cosiddetti affari correnti fino alle prossime elezioni, che si terranno subito. Sono, infatti, in programma il prossimo 25 settembre.
E’, dunque, molto poco il tempo per definire equilibri politici e alleanze, liste e candidati. E in quadro di gran caos al momento, mentre il dimissionario premier Draghi con la sua squadra di governo lavora per chiudere la partita sul decreto aiuti bis, iniziano a farsi sentire propagande e punti di programmi politici che devono ancora ben essere definiti. Vediamo cosa prevedono le proposte attuali dei diversi partiti su aumenti stipendi.
Mentre si discute della proroga del bonus 200 euro anche per i prossimi mesi, fino alla fine dell’anno, e quindi da agosto a dicembre, diverse sono le proposte per aumentare gli stipendi 2023 nel programma di Fratelli di Italia, prima tra tutte quella di cancellare il reddito di cittadinanza, considerato male impostato e mal funzionante, e sostituirlo con un’altra misura di sostegno al reddito. Si tratta dell’assegno di solidarietà universale.
Si tratterebbe di un contributo finanziato con le risorse derivanti dall’abolizione del Reddito di cittadinanza e del Reddito di emergenza, che dovrebbe avere durata di 12 mesi e di importo di 300 euro a nucleo familiare, suscettibili di aumentare fino a 250 euro per ogni componente oltre il primo e fino a un massimo di 750 euro.
Aumentare gli stipendi per dare maggiore potere di acquisto ai lavoratori e contrastare così inflazione e caro prezzi è tra i punti principali del programma del Pd che, come annunciato, avrebbe intenzione di portare avanti la cosiddetta agenda Draghi e quindi:
Introdurre il salario minimo ma anche valorizzare i Ccnl di riferimento cancellando i cosiddetti contratti pirata e garantendo equità retributive: sono questi, invece, gli obiettivi del M5S per assicurare a tutti i lavoratori aumenti di stipendio tali da permettere a tutti di poter contrastare l’attuale inflazione e condurre uno stile di vita dignitoso e non di stenti dopo giornate di lavoro, impegno e sacrifici continui.