Le importanti novità su pignoramenti conti correnti, case e beni avvenute in Agosto (assolutamente da conoscere)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le importanti novità su pignoramenti con

Quali sono le novità sui pignoramenti avvenute ad agosto dopo quelle già definite nei mesi scorsi: ecco cosa cambia e chiarimenti

Quali sono le importanti novità su pignoramenti conti correnti, case e beni avvenute nel mese di Agosto? Sono diverse le novità per i pignoramenti di conti correnti, case e altri beni che si sono susseguite nel corso di questi ultimi mesi, volte soprattutto alla creazione di un nuovo rapporto tra fisco e contribuenti di maggiore fiducia e trasparenza, con l’obiettivo di evirare i procedimenti esecutivi spingendo, invece, i cittadini a pagare spontaneamente.

  • Cosa cambia per i pignoramenti con approvazione delega fiscale ad agosto
  • Al via da agosto pignoramenti conti correnti, case e beni con nuovo sistema telematico

Cosa cambia per i pignoramenti con approvazione delega fiscale ad agosto

Le prime novità di agosto per i pignoramenti di conti correnti, case e altri beni sono relative alla nuova delega fiscale approvata e non saranno immediate perché, come ribadito già dal governo più volte, si punta ad instaurare un nuovo rapporto tra Fisco e contribuenti, che sia più amichevole, tollerante e trasparente, permettendo con diverse sanatorie e rottamazioni di poter saldare i propri debiti e anche di pagare meno, come previsto al nuovo sistema di sconto di cartelle e multe se si sceglie di pagare con addebito su conto corrente.

Stando, infatti, a quanto confermano le ultime notizie, la nuova delega fiscale prevede una nuova possibilità di pagamento agevolato per chi ha debiti con il Fisco per evitare pignoramenti.

Per chi decide, infatti, di dare il proprio consenso ad un addebito diretto sul proprio conto corrente per il pagamento di debiti per multe, carteelle, imposte come Tari, o Imu, ecc, da parte di Enti locali, come Comuni e regioni, ma anche di Agenzia delle Entrate, Inps e altri entri, sarà previsto uno sconto immediato fino al 30% sull'importo iniziale calcolato da pagare.

Non si tratta, dunque, di un prelievo forzoso sui conti correnti, come era stato inizialmente detto, ma di un nuovo sistema di riscossione che avrebbe il duplice vantaggio di garantire maggiori entrate allo Stato, che altrimenti non avrebbe, e di permettere ai contribuenti in debito di pagare meno sugli importi dovuti.

Per esempio, se si riceve una cartella per mancato pagamento della Tari di circa 400 euro, si potrebbero pagare solo 280 euro.

Al via da agosto pignoramenti conti correnti, case e beni con nuovo sistema telematico

Altra importante novità di agosto su pignoramenti conti correnti, case e altri beni è relativa allo sblocco dei sistemi telematici per l’avvio delle procedure di prelievo forzoso. Sono stati, infatti, sbloccati i pignoramenti, fino a poco tempo fa bloccati a causa di errori e problemi tecnici di nuovi sistemi informatici. 

La riforma Cartabia ha modificato il processo esecutivo per i pignoramenti di case, conti correnti e altri beni introducendo un nuovo sistema di ricerca telematica di beni e crediti da pignorare, basato sull’incrocio di tutti i dati in possesso delle diverse banche dati e che permetterà agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria e cercare telematicamente i beni da pignorare, sia che si tratti di conti correnti e sia che si tratti di beni materiali, su richiesta di un creditore o per sottoporre il bene a procedura concorsuale su richiesta del curatore. 

Tuttavia, il nuovo sistema di controllo approvato con la nuova legge per il pignoramento di case, conti correnti e altri beni, a distanza di mesi, fino a qualche settimana fa non era ancora operativo, bloccando di conseguenza l’avvio delle vere e proprie procedure di pignoramento.

Ora il ministero della Giustizia ha attivato i collegamenti per permettere agli ufficiali giudiziari di accedere ai database della pubblica amministrazione, sbloccando, di conseguenza, i pignoramenti prima bloccati di conti correnti, case e altri beni. In particolare, a partire dal 22 agosto 2023, gli ufficiale giudiziari possono avere accesso diretto a banche dati dell’Agenzia delle Entrate, dichiarazioni dei redditi e certificazioni uniche, atti del Registro e archivio dei Rapporti finanziari

Le recenti novità di agosto sui pignoramenti di conti correnti, case e altri beni seguono quanto già fatto nei mesi scorsi per modifiche sui procedimenti forzosi, a partire dalla definizione dei nuovi limiti per i pignoramenti e dalle norme per il pignoramento verso terzi, che permette al creditore di procedere al recupero dei crediti presso il debitore ma in possesso di un altro soggetto, per arrivare ai nuovi diritti dei pignorati nei casi di procedimenti di pignoramenti già avviati, soprattutto di case, derivati da recenti sentenze.

La Corte di Cassazione si è, infatti, recentemente espressa con una nuova sentenza stabilendo che, se un contratto bancario prevede clausole vessatorie e abusive, il debitore può opporsi al pignoramento immobiliare anche se non ha agito tempestivamente in passato lasciando scadere i termini e facendo diventare il decreto ingiuntivo definitivo. 

Perché si possa attuare la sentenza della Cassazione, devono sussistere le seguenti condizioni: 

  • il debitore deve essere un consumatore; 
  • il contratto bancario deve contenere almeno una clausola vessatoria;
  • l’asta giudiziaria non deve essersi conclusa con l’assegnazione dell’immobile. 
Per effetto della nuova sentenza della Cassazione, cambiano le modalità e i tempi di pignoramento delle case e il giudice a cui la banca presenta richiesta di decreto ingiuntivo deve prima chiedere al creditore di presentare il contratto di credito.

Solo dopo, il giudice competente della procedura di pignoramento immobiliare, può rivedere tutto il procedimento e bloccare l’asta giudiziaria se emerge una effettiva violazione delle norme europee che tutelano il consumatore.

Dunque, per decidere se effettivamente una casa può essere all’asta o essere riacquisita dal debitore, il giudice deve valutare prima se il decreto ingiuntivo è stato emesso sulla base di clausole abusive contrarie ai diritti del consumatore.